Stagno – Guasticce Un’interrogazione al sindaco sulle nascenti attività di autotrasporto e non, sulla 555, inizio via Barontini a Stagno. È quanto presentato da Rifondazione Comunista Collesalvetti, con un documento firmato dal segretario Alberto Benedetti.
«Fin da sempre – si legge nel documento – la strada provinciale delle Colline (S.P. 555) è stata oggetto di attenzioni da parte delle varie Amministrazioni Comunali, a causa del suo livello di sicurezza dovuto alla sua conformazione, alle alte velocità e soprattutto alla promiscuità tra traffico civile e traffico pesante e commerciale. Nel 2009, alla redazione dell’oramai decaduto Regolamento Urbanistico, fu introdotta una apposita scheda di Piano attraverso la quale si prevedeva la realizzazione di una viabilità alternativa all’attuale S.P. 555, tra le aree dell’Interporto A. Vespucci e le aree industriali tra l’Interporto e la Provinciale stessa, al fine di separare i traffici pesanti legati alle attività industriali nell’area ex CMF e il traffico civile che utilizza quella strada provinciale da Guasticce verso Stagno e viceversa»
«Le previsioni urbanistiche in quelle aree – rilevano ancora i comunisti – e il progressivo insediamento di nuove attività industriali che si affacciano su quella strada erano state autorizzate proprio in funzione di una separazione delle viabilità. Inoltre i cantieri per l’adeguamento della viabilità sulla 555, aperti oramai anni fa dalla Amministrazione Provinciale e abbandonati negli anni per scelta a causa dell’eccessivo costo che avrebbe messo in ginocchio dal punto di vista economico la Provincia stessa, non hanno per nulla migliorato la viabilità, anzi, ne hanno amplificato i pericoli. Ad oggi non sappiamo quando questi lavori di adeguamento verranno terminati, lavori peraltro utili ad una migliore scorrevolezza dei traffici, ma che non risolveranno i problemi reali che oggi ha quella strada provinciale».
«L’attuale Amministrazione ha peggiorato la situazione del traffico della 555, attraverso il rilascio di autorizzazioni ad attività che non erano mai state ipotizzate su quella via, vedi l’attività della Centralina a Biomasse e soprattutto le attività di trasporto legno che fin dal primo giorno di insediamento hanno cominciato a percorrere quella strada, peraltro, con un pericoloso innesto a ridosso delle uniche due curve che la strada in oggetto presenta. Gli strumenti urbanistici vigenti prevedono ancora delle possibilità di insediamento industriale ad oggi non ancora realizzate ed alcune che ad oggi hanno sospeso la propria attività ma che a quanto possiamo osservare si preparano ad una imminente riapertura, ma con cambio di attività, questa volta legate alla logistica, facciamo riferimento alle aree dell’ex acetificio Cecchi in via Barontini». Rifondazione Comunista nota poi come «all’altezza dell’area denominata “Campo dei Romani”, attorno alle vecchie strutture del maneggio da qualche giorno sono iniziati dei lavori di adeguamento dei piazzali circostanti all’edificio esistente, e che vi sono già stati portati in loco alcuni rimorchi e camion»
«Esprimiamo preoccupazione» Premesso tutto questo, si legge ancora nel documento, «vogliamo esprimere a codesta Amministrazione preoccupazione per quanto riguarda il futuro dei traffici che impegneranno la via Barontini, soprattutto, ed il livello di sicurezza di quella viabilità provinciale che così come oggi si presenta, ovvero un cantiere aperto non in sicurezza, rischia di regredire e tornare indietro di decine di anni, riproponendo drammaticamente tutte quelle lacune di sicurezza e traffici pesanti ed industriali che negli ultimi venti anni erano stati scongiurati grazie al lavoro attento delle varie Amministrazioni».
Le richiesta specifiche In conclusione, i comunisti chiedono di sapere «quali speranze oggettive ci sono di poter riprendere e terminare i lavori di adeguamento da parte della Provincia di Livorno, per poter chiudere definitivamente il pericoloso cantiere ad oggi ancora aperto sulla via delle Colline»; «quali autorizzazioni sono state rilasciate in merito alle aree citate sopra, ovvero quelle più a ridosso dell’abitato di Stagno e della via Barontini (ex Acetificio Cecchi e vecchio maneggio a Campo dei Romani) e quali eventuali soluzioni per il traffico verranno adottate per tutelare i cittadini di via Barontini dall’eventuale passaggio di tir»; «se questa Amministrazione Comunale ritiene sempre attuabile e/o potenziabile, la scheda di Regolamento Urbanistico che prevede la realizzazione di una viabilità alternativa alla 555, per la separazione dei traffici civili da quelli industriali pesanti per le aree industriali ex CMF, Interporto e aree industriali previste dagli strumenti urbanistici vigenti».
E ancora: «che tipo di iniziative concrete prevedete di attuare per calmierare il traffico sulla 555 in funzione di quelle attività, insediate o meno, che sono state rammentate nell’interrogazione»; «come intendete gestire il cantiere che si aprirà per la centrale elettrica di Terna, anche questo adiacente alla via delle Colline e se questa, con le risorse che porterà potrà essere una possibilità per rendere concreta la viabilità separata sopra citata» e infine «ipotizzando che il traffico pesante possa assere interdetto ai mezzi pesanti in via Barontini, direzione Guasticce, quali accorgimenti intendete attuare affinché tale obbligo venga rispettato».
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