NEI CAMPI DI PARRANA PER IMPARARE UNO DEI MESTIERI PIÙ ANTICHI
Diego Vanni
Parrana S. MartinoUna 3 giorni a Parrana San Martino per imparare come si pota l’ulivo. Erano circa una ventina i partecipanti, di tutte le età e di varie etnie, che si sono approcciati ad uno dei mestieri più antichi e ormai largamente in disuso. L’iniziativa è stata organizzata dal Consiglio di Frazione delle Colline in collaborazione con l’associazione “La Fontina”.
Soddisfatto il presidente del CDF delle colline, Moreno Lazzeroni: «Son contento, ma anche coloro che hanno partecipato mi sembrano abbastanza soddisfatti». Francesco Presti, agronomo che lavora nel settore dell’ulivo-cultura, da tanti anni organizza questi corsi per insegnare le tecniche di potatura. «Un lavoro abbastanza difficile – ci spiega – che non si impara in poco tempo. Si cerca di dare gli strumenti base a coloro che vogliono poi approcciarsi a questo mondo in maniera professionale, poi ovviamente è la pratica che fa la differenza. Gli allievi li ho trovati attenti e desiderosi di approcciarsi a questa pratica, che l’uomo porta avanti da migliaia di anni, alla luce delle nuove conoscenze e della nuova strumentazione a disposizione. Il corso aveva l’obiettivo di far capire ai partecipanti come si può lavorare all’interno dell’oliveto per avere il miglior risultato nel minor tempo possibile».
Un’attività molto antica, appunto. Ma oggi c’è mercato, ci sono prospettive di redditività o è un mondo, come tanti altri settori, in crisi? Presti non nasconde le difficoltà. «L’agricoltura è in crisi da prima ancora della crisi generale, c’erano già prima tante problematiche. Siccome non c’è stato un ricambio generazionale, i potatori stanno invecchiando, ma questo è un lavoro faticoso nel quale si sale sugli alberi… bisogna essere in forma». Per cui… «ci sono delle nicchie di lavoro che si possono trovare. Il periodo della potatura va da febbraio a aprile, quindi un lavoro stagionale, ma sugli ulivi si possono imparare tante altre cose: dalla difesa fito-sanitaria alla concimazione, per cui dei piccoli margini di lavoro ci possono essere, ma prima di spendere le competenze acquisite sul campo occorre un bel po’ di pratica». Presti non esclude altri corsi («sarebbe interessante»), ma sicuramente l’appuntamento irrinunciabile è quello in occasione della Festa del Patrono, in autunno, quando avviene l’assaggio organolettico dell’olio».
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