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In un’epoca in cui la lontananza fra la gente comune e la politica è sempre più grande, questo sale della democrazia è quantomai salutare. Il dibattito, il confronto – e dunque anche la divergenza d’opinione – sono la vita fisiologica della democrazia, della politica. Tanto quanto l’offesa e la beceraggine ne rappresentano la dimensione patologica. Ma, appunto, così non è stato nel caso specifico, per cui non c’è che da rallegrarsene. La gente che vota vuole sapere quali sono le posizioni dei partiti, dei rispettivi circoli di frazione, sui vari temi della vita della comunità. Il persistente silenzio (se non è proprio così) quantomeno fa apparire che il partito, quale che esso sia, si faccia vivo solamente in prossimità delle scadenze elettorali, quando insomma c’è da chiedere voti. Ecco allora che un’attività politica costante, non solo attraverso l’organizzazione di eventi ma anche tramite la semplice pubblica esposizione della propria posizione su questo o quel tema, è fondamentale e allontana lo spettro dell’utilitarismo.
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L’elettore di Stagno vuole sapere, giustamente, cosa ne pensa il PD stagnino della questione dell’ordine pubblico nella frazione. Così come l’elettore di Vicarello ha diritto di conoscere la posizione di Forza Italia in merito al futuro del palazzo ex Schumann e quello di Collesalvetti vuole che sia pubblica la posizione del Movimento Cinque Stelle sulla questione “Cittadella dello Sport”, solo per fare alcuni esempi. Non deve essere una perenne campagna elettorale, va da sé, ma non è nemmeno possibile che la voce della politica (extra dimensione amministrativa, là le pubbliche prese di posizione sono meno estemporanee, ma si potrebbe comunque fare di più) si faccia sentire così di rado. Può un elettore continuare a votare (alle amministrative, quantomeno) se il circolo di frazione del proprio partito fa sentire la propria una volta o due l’anno?! Può un segretario di sezione farsi sentire ultra-sporadicamente?! Magari l’elettore continuerà a votare, per storia politica, per non far vincere l’avversario, ma ci si può accontentare di questo?! Chi fa politica può accontentarsi di questo?!
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Nel merito del dibattito PD-comunisti, si possono fare diverse considerazioni. Rifondazione lamenta che il PD (Stagno) – che amministra il Comune, la Provincia, la Regione e il Paese intero, visto che è al Governo – scriva al PD (che sta in Municipio) per sottoporre alla sua attenzione alcune tematiche (furti, danneggiamenti, prostituzione, aggressioni, senza-tetto nella fattispecie). Ad una prima occhiata può sembrar curioso, ma bisogna anche considerare che una cosa è il PD stagnino, altra cosa è la Giunta. Che un circolo periferico scriva all’Amministrazione centrale e voglia render di pubblico dominio la cosa divulgando la letter alla stampa non è dunque così strano come Rifondazione lo vuol far passare. D’altro canto, invece, non sarebbe stato male, come rilevato dai comunisti, metter sul piatto qualche “ricetta” o quantomeno qualche suggerimento, ma non è assolutamente da escludere che questo possa avvenire in un secondo momento. Altre cose si potrebbero rilevare, nel merito, ma ad ora basti sottolineare come un primo piccolo passo verso la maturazione della dialettica democratica è stato fatto: ora l’elettore (di Stagno, almeno) sa cosa pensano i rappresentanti politici della propria frazione: il PD stagnino ha preso una posizione pubblica (peraltro scomoda, a onor del vero); Rifondazione Comunista, pure. Così dev’essere, perché un partito politico non è un club privato, ma una parte di società che governa o si candida o governare. Speriamo che il trend rimanga questo.
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