Le lunghe e complesse attività d’indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno, dipanatesi per molti mesi, hanno permesso di individuare, i rapinatori, di origine siciliana, pluripregiudicati per reati analoghi e i loro “fiancheggiatori”. Si tratta di due uomini di origine catanese, S.C. e D.M.A., che “di professione” fanno…i rapinatori di banca. Ed infatti, S. C. è indagato anche dalla Questura di Padova per una rapina analoga. La Polizia di quel capoluogo infatti gli addebita due rapine in banca consumate in concorso con altri due complici; si tratta di due reati che portano la sua firma, perché consumatisi con il medesimo “modus operandi” commessi a Padova e a Monselice.
La Polizia di Stato a Milano, invece contesta a D.M.A. una rapina aggravata in concorso con un altro complice consumata in provincia di Pavia. Per le scorribande in mezz’Italia i rapinatori trasferisti utilizzavano autovetture noleggiate da terzi compiacenti; a Livorno, l’auto utilizzata per la fuga è stata individuata in una Suzuki Swift di colore grigio. Ma il gruppo criminale aveva a disposizione anche altre auto; è stato accertato essere nella disponibilità dei rapinatori anche di una Fiat 500L. Anche i compiacenti noleggiatori sono finiti nelle maglie della giustizia e dovranno rispondere del reato di favoreggiamento. S.C. e D. M.A sono attualmente detenuti.
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