4 NOVEMBRE: A STAGNO SI CELEBRA LA FESTA DELL’UNITÁ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE. BACCI: DOPO LA GUERRA, NESSUNA VITTORIA
Andrea Raffaele
Stagno Una cerimonia in onore delle Forze Armate e nel ricordo di coloro che hanno lottato e perso la vita nel corso dei due conflitti mondiali. É quanto organizzato dal Comune di Collesalvetti. La cerimonia solenne si è svolta stamattina presso il monumento ai Caduti della Parrocchia di San Leonardo.
All’evento hanno preso parte il sindaco Lorenzo Bacci, il vicesindaco Libera Camici, l’assessore Roberto Menicagli, la presidente del Consiglio Comunale Irene Visone, i comandanti delle stazioni Carabinieri di Collesalvetti e Stagno, Francesco Relli e Luca Giannetti e il comandante della Polizia Municipale Paolo Cecconi. Alla cerimonia erano presenti anche la Pubblica Assistenza, le associazioni per le vittime di guerra e i bambini della scuola elementare di Stagno.
La commemorazione è iniziata con la deposizione di una corona d’alloro sul monumento ai caduti, seguita dal discorso del sindaco Bacci. «Questa giornata – ha affermato il sindaco – fino a qualche anno fa veniva vissuta come festa della vittoria. In seguito si è fatto un percorso di consapevolezza capendo che dopo una guerra non può esistere vittoria. Così in seguito il Presidente della Repubblica e altre personalità di spicco hanno deciso che il 4 novembre fosse la festa dell’unità nazionale e la festa delle Forze Armate. La guerra va intesa infatti come un qualcosa che non vede vincitori e vinti, ma come un qualcosa che lascia morte e distruzione da ambo le parti. Ed è quindi meglio percepire questa festa come una celebrazione dell’Unità del nostro paese. Unità che noi spesso andiamo a ritrovare in momenti di grande difficoltà. Qualche giorno fa ho incontrato personalmente il sindaco di Amatrice, paese del centro Italia colpito dai recenti eventi sismici. Vi posso garantire che, per quello che ho visto io, in questi casi si ritrova quel senso di unità e cooperazione che in realtà dovrebbe essere presente sempre e non solo in questi casi drammatici».
«Oggi – ha continuato Bacci – 98 anni dopo la fine del primo conflitto mondiale e dopo alcuni decenni dal secondo, abbiamo il dovere di festeggiare questa giornata in onore di coloro che ci sono sempre, sia in momenti facili che in momenti difficili. Sto parlando ovviamente delle Forze Armate che a qualsiasi ora del giorno sono a disposizione della popolazione nella quotidianità e in caso di eventi particolari come ad esempio le calamità naturali che in questo periodo stanno affliggendo il centro Italia. Spesso si associa erroneamente alla figura di una divisa, un immagine di guerra e distruzione non guardando alla funzione sociale delle Forze Armate come strumento di ausilio e di pace che viene utilizzato sia in Italia che all’estero. Bisognerebbe infatti imparare a sentirci più sicuri quando per strada vediamo una pattuglia dei Carabinieri o dei militari dell’Esercito, assumendo la consapevolezza che essi hanno come priorità la sicurezzza dei cittadini e di tutti coloro che, pur non essendo italiani, vivono nel nostro paese».
In seguito il Parroco della Chiesa di San Leonardo, Don Pietro, ha recitato assieme ai presenti il Padre Nostro ed ha benedetto il monumento ai Caduti. Il sindaco Bacci ha poi dato la parola a Giovanni Ughi, guasticciano che ha raccontato la sua fuga dai campi di prigionia tedeschi durante la seconda guerra mondiale e che ha risposto ad alcune domande che gli sono state poste dai bambini delle scuole elementari di Stagno. Il sindaco ha poi donato a questi ultimi due bandiere dell’Italia in ricordo di questa giornata. Al termine della cerimonia tutti i presenti, esortati dal sindaco hanno intonato le note dell’ Inno di Mameli in ricordo dei caduti e nel segno dell’unità nazionale.
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