Un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare del PD, l’atto votato. Il documento dà mandato alla Giunta Comunale di individuare uno spazio pubblico da intitolare a “Mohamed Abdeliziz, presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica, statista”. Ad esporre l’odg in Aula la consigliera Jessica Dal Canto. Nel documento si richiama per sommi capi la storia di questo popolo “che da oltre 4o anni chiede di vedere affermato il proprio diritto alla libertà e all’autodeterminazione” e il “forte legame che si è sviluppato fra le nostre due comunità: Collesalvetti e la popolazione Saharawi, anche attraverso il coinvolgimento diretto di tantissime realtà associative del nostro territorio, ma soprattutto grazie all’associazione Salam Ua Huria”.
Nell’odg si fa menzione anche dei “rapporti di scambio culturale con il popolo Saharawi, scambi che si sono concretizzati anche con ospitalità a gruppi di giovani nei rispettivi Paesi, di delegazioni provenienti dalle due comunità, oltre che nell’organizzazione di iniziative di appoggio politico-istituzionale”. Scambi culturali che, si mette nero su bianco nel testo del documento, ” arricchiscono di esperienza la comunità locale, la quale viene a contatto con cultura e tradizioni di un popolo diverso per lingua, storia e costume”. Si ricorda poi l’ospitalità offerta ai bambini Saharawi, in collaborazione con enti ed associazioni del territorio e della provincia, che “rappresenta un modo per esprimere concreti momenti di solidarietà verso una popolazione in lotta pacifica per la propria libertà”.
Il tutto per rilevare come “l’esperienza di tale gemellaggio ha profondamente radicato nel tessuto sociale l’amicizia e la solidarietà nei confronti del popolo Saharawi, tanto che istituzioni, associazioni, scuole, organizzazioni di volontariato e privati cittadini, non solo collaborano attivamente, ma promuovono iniziative e momenti di conoscenza della cultura e della storia di cui i giovani Saharawi sono portatori”. L’accoglienza dei bambini Saharawi in zona colligiana è attiva ininterrottamente dal 1983. “La presenza dei bambini Saharawi nella nostra comunità – si rileva infine nel documento – in questi anni, ha consentito ad enti, associazioni, istituzioni e cittadini di conoscere ed avvicinarsi alla causa di libertà e giustizia della popolazione della Repubblica Araba Saharawi Democratica e di conoscere la terribile situazione di violazione dei diritti umani ai quali tale popolazione è sottoposta, tanto che i bambini Saharawi sono stati definiti i piccoli ambasciatori di pace del loro popolo”.
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