Protagonista e organizzatrice dell’evento la Corale “Filippo De Monte” diretta dal M° Mauro Ermito. Ad affiancare i coristi, anche 3 soliti. Il baritono Veio Torcigliani, il più applaudito di tutti, bravo e molto espressivo; il tenore Alessandro Poletti e il soprano Sissy Raffaelli. Solisti e coro, accompagnati al pianoforte dal M° Federica Bianchi, hanno eseguito ben 23 brani, per un concerto davvero molto lungo, ma che ha tenuto incollati alla sedia fino alla fine i numerosi spettatori (una sessantina) accorsi per l’evento.
In apertura, un canto popolare israeliano “Yerushalaim Shel zahav”, poi spazio alla musica cristiana con la Petite Messe Solennelle di Gioacchino Rossini, della quale è stato eseguito il “Domine Deus” e alla Lirica con il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart del quale è stato eseguito il duetto “Là ci darem la mano”. Poi, ancora Lirica e ancora Rossini con “A un dottor della mia sorte” dal celebre Barbiere di Siviglia. E un salto in avanti con il famoso coro del Nabucco di Giuseppe Verdi “Va’ pensiero” e ancora in là nel tempo, in pieno verismo, con “E lucevan le stelle” dalla Tosca di Giacomo Puccini. Per poi passare ad un contemporaneo di Puccini, Umberto Giordano: dall’Andrea Chenier è stata eseguita l’aria “La mamma morta”. E ancora Verdi: da Ernani è stata eseguita l’aria “O de verd’anni miei”; dal Nabucco ancora un coro “É l’Assiria una regina” e nuovamente un pezzo solistico “Quando le sere al placido” dalla Luisa Miller. In conclusione della prima parte “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly di Puccini.
In apertura della seconda parte, ripresa con Verdi: un pezzo solistico (“Di Provenza il mare, il suol” da La Traviata) e un coro (quello degli zingari da Il Trovatore). Il direttore Mauro Ermito mentre il coro cantava quest’ultimo brano ha battuto, come da tradizione, due martelli, rigorosamente a tempo di musica, su di un’incudine appositamente posizionata allo scopo. Poi un salto indietro nel tempo, con un brano molto celebre “Casta Diva” tratto da un’Opera altrettanto celebre di Vincenzo Bellini, Norma. Da Bellini, nuovamente a Giordano con “Un dì all’azzurro spazio”, sempre dall’Andrea Chenier. E ancora Verdi con “Cortigiani, vil razza dannata” dal Rigoletto e Puccini con “Vissi d’arte” dalla Tosca e Mascagni con l’aria di Tartaglia da Le Maschere. Per poi riprendere con tre brani di Verdi: “La Vergine degli Angeli” (da La forza del destino); “Oh Signore dal tetto natio” (da I Lombardi alla prima crociata) e il celebre duetto con coro de La Traviata “Libiamo ne’ lieti calici”. Infine, un ritorno a Rossini con “Dal tuo stellato soglio” dal Mosé in Egitto e l’Invocazione alla Madonna di Montenero di Mascagni accompagnata all’organo a canne della chiesa.
Una serata all’insegna della buona musica e dell’aggregazione, insomma, conclusasi con la devoluzione delle offerte raccolte per le popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto.
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