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A GUASTICCE L’INGLESE SI IMPARA CON I CITY CAMP

City Camps Guasticce (animatori) (2)Guasticce Imparare l’inglese, divertendosi e facendo gruppo. É il senso e lo scopo dei City Camp, l’iniziativa a cura dell’Acle, l’associazione culturale linguistica educational, che ha avuto luogo a partire dal 4 luglio e si è conclusa ieri al Lago Alberto con il final show. Tanti i bambini che hanno aderito, la maggior parte di loro proveniva da Guasticce, ma ce n’erano anche diversi da Nugola, alcuni di Stagno e altri di Livorno.

 

I Camp sono stati pensati per bambini la cui età va dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia alla quinta elementare. 7 gli adulti che li hanno seguiti in quest’avventura didattica: 3 madrelingua e 3 italiane, tutte insegnanti abilitate, più un helper, cioè una ragazza che da bambina ha fatto il City Camp e ha aiutato durante tutto lo svolgimento delle attività della settimana. Per i piccoli, letteralmente una english full immersion.

 

Tutors ed Helper

Dalle 9:00 alle 17:00 in questi giorni i bambini sono stati guidati dai Tutors e dall’Helper nelle varie attività didattiche e nei giochi; hanno interagito in contesti ludici e creativi e, proprio grazie alla presenza di tutors anglofoni, hanno maturato l’apertura a nuovi modelli culturali che avevano lo scopo di renderli cittadini del mondo. L’approccio didattico del Camp ha così stimolato in loro le competenze comunicative “aural comprehension” e “oral production” e li ha motivati ad esprimersi spontaneamente in inglese.

 

 

Collenews ha intervistato Jesssica, una tutor anglofona del Canada

 

L’INTERVISTA ALLA TUTOR ANGLOFONA (traduzione)

 

Che tipo di lavoro avete svolto durante questi City Camps?

«La settimana di City Camp è consistita in lezioni mattutine con gli studenti, che hanno imparato vari concetti di grammatica inglese. Hanno imparato le basi di primo livello di complessità. Nel pomeriggio, poi, ci sono state attività di gruppo con gli studenti più grandi. I bambini hanno svolto delle gare e de giochi. Abbiamo anche organizzato lo spettacolo finale per l’ultimo giorno, oltre a fare dei cartelloni didattici e pianificare tutta l’organizzazione in lingua inglese».

 

Jessica, tutor anglofona

Cosa ha significato per te quest’esperienza?

«É stata la prima esperienza di insegnamento della mia vita. Per me è stata un’occasione per parlare un po’ di italiano e per imparare a progettare le lezioni. Abbiamo fatto imparare i bambini facendoli divertire, facendo sperimentare loro che imparare l’inglese può essere un’esperienza divertente».

 

Cosa avete fatto durante il pomeriggio conclusivo di ieri?

«Abbiamo fatto lo spettacolo finale che è consistito in un piccolo saggio di ciò che i bambini hanno imparato durante il Camp e in un’occasione per usare il vocabolario che hanno memorizzato durante questa settimana. Ogni alunno ha avuto un ruolo nella rappresentazione, a cui hanno assistito anche i genitori e le altre famiglie che hanno avuto il piacere di partecipare, unendosi a noi. Dopo, gli studenti hanno ricevuto il loro attestato per il portfolio e le foto del Camp, per celebrarne la partecipazione».

 

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