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“COLLESALVIAMO L’AMBIENTE” IN ASSEMBLEA PUBBLICA A GUASTICCE FA IL PUNTO SU TUTTI I FRONTI

Assemblea Pubblica Collesalviamo l'AmbienteGuasticce Un’assemblea pubblica per discutere degli sviluppi a seguito della sentenza del TAR Toscana in merito all’impianto a biomasse fra Stagno e Guasticce e aggiornare i residenti sulla petizione Lonzi-Biscottino e le altre iniziative del comitato. É quanto organizzato da Collesalviamo l’Ambiente lunedì sera nel salone parrocchiale della frazione. Presenti circa una quarantina di persone, fra queste il consigliere comunale PD Giuliano Lupi e il presidente del Consiglio di Frazione di Stagno, Giuseppe Cintio.

 

Paolo Schiavon (Collesalviamo l’Ambiente)

A riassumere la posizione del comitato per quanto riguarda la prima questione è stato Paolo Schiavon:  «Il TAR ci ha dato ragione, anche se il Comune non è stato condannato, come avevamo richiesto». «In merito ad alcune cose che sono state dette, ci tengo a precisare – così Schiavon – che non è compito del TAR dire se la centrale si possa o non si possa fare. Ad ogni modo, ora ci sarà una procedura pubblica, cosa che prima non c’era stata e cittadini e realtà del territorio avranno così modo di dire la loro. A noi interessava che il TAR ci desse ragione, che poi riconoscesse o meno il nostro comitato come ente idoneo a fare ricorso, è cosa autoreferenziale, ci interessa poco». Schiavon ha riferito di aver chiesto e ottenuto un appuntamento da parte del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

 

Cecilia Giorgetti (Lipu)

Dopo Schiavon a prendere la parola è stata la delegata territoriale LIPU, Cecilia Giorgetti.  «Abbiamo caldeggiato questa battaglia, un atto azzardato per certi aspetti. Ci auguriamo che questa sentenza faccia scuola in altre regioni. In Emilia Romagna ci sono casi analoghi al nostro». «Questa vittoria mi ha dato una soddisfazione enorme», ha concluso la Giorgetti che ha espresso le proprie perplessità sulla compensazione delle spese.

 

 

 

A seguire, è stata la volta di Stefano Seghetti, portavoce di Collesalviamo l’Ambiente, che ha fatto per i presenti un riepilogo del lavoro svolto dal comitato da un anno a questa parte. Seghetti, riguardo la questione dell’impianto a biomasse, ha criticato il «mancato percorso partecipativo da parte dell’Amministrazione» e il seminario che la stessa organizzò nell’estate dell’anno scorso «a Collesalvetti, località non interessata dalla questione, in orario e giorno lavorativo».

 

Stefano Seghetti (Collesalviamo l’Ambiente)

Seghetti ha poi ricordato ai presenti gli altri fronti su cui il comitato è attivo, fra questi la questione Biscottino e la fonderia Gelli a Collesalvetti. Il portavoce ha criticato le «promesse non mantenute dall’Amministrazione Comunale dal 2009 a questa parte in materia di raccolta differenziata, se non per i centri di raccolta di Collesalvetti e Stagno». «Ricordo bene – ha detto Seghetti parlando della questione Biscottino – l’ordine del giorno approvato dal Comune di Collesalvetti per non fare di questo territorio la discarica di altri Comuni, che però si è concretizzato solo in un mandato da parte della Giunta agli uffici comunali per la revisione del piano strutturale, che ha tempi biblici». Il portavoce del comitato ha poi nuovamente polemizzato col Comune per aver «decuplicato i costi per l’accesso agli atti». Poi, ancora su Biscottino: «Avevamo inviato una lettera al Comune, ma non ci fu nessuna risposta. Così abbiamo deciso di scriverne un’altra, destinata stavolta a tutti i capigruppo, per chiedere loro una presa di posizione pubblica, ma è arrivata solo la risposta del Movimento Cinque Stelle, altre nemmeno privatamente sono pervenute». Sulla fonderia Gelli di Collesalvetti, invece, «abbiamo fatto riunioni con loro; siamo sensibili alle questioni ambientali, ma anche a quelle del lavoro, non siamo dei pazzi scatenati», ha puntualizzato Seghetti, che in conclusione ha lanciato un monito al Comune: «verificheremo con attenzione che il percorso per l’assoggettabilità a Verifica d’Impatto Ambientale per l’impianto a biomasse sia pubblico e non avvenga solo in una stanza del Municipio».

 

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