Il comitato è formato dalle più svariate forze politiche: da Rifondazione Comunista a Possibile, ma anche l’associazione Alba, membri dell’A.N.P.I. e anche il Movimento Cinque Stelle, unitosi in un secondo momento. Assieme a questi anche molti cittadini a titolo personale.
Il presidente del comitato è Luca Chiappe, attualmente è svincolato dai partiti politici ma persona senza dubbio riconducibile alla Sinistra, già segretario comunale del PRC di Collesalvetti, con varie esperienze dentro l’Amministrazione Comunale colligiana. Chiappe è stato ritenuto dai membri del comitato la sintesi perfetta di una unione di partiti e associazioni politiche che condividono i valori della Sinistra, dell’antifascismo e soprattutto della democrazia e della Costituzione Repubblicana. Chiappe è iscritto al Circolo dell’ANPI di Collesalvetti e sarà lui da oggi fino al referendum di ottobre a tirare le fila del Comitato, che si riunirà per la prima volta martedì 7 giugno alle 21:15 presso il Centro Civico di Stagno di Via Marx per dar vita alla propria agenda di iniziative e definire i ruoli al proprio interno. Il presidente ha comunicato che il Comitato non avrà un luogo fisso di riunione, ma utilizzerà ogni volta gli spazi pubblici di tutte le frazioni del Comune, così da permettere a tutti i cittadini espressione delle varie località di poter agilmente partecipare alle riunioni del Comitato che, fanno sapere dallo stesso, saranno sempre pubbliche e aperte al confronto e al dialogo.
«Se passano queste riforme – questo il giudizio politico di Chiappe – avremo un sistema nel quale il Governo non è controllato da nessuno, nel quale le commissioni parlamentari sono dirette dall’Esecutivo stesso, un sistema in cui i regolamenti parlamentari a tutela dell’opposizione li fa la maggioranza, in cui il Senato continuerà ad avere un costo, nonostante quello che si dice, ma che non servirà a niente e dunque non avrà controllo diretto sull’operato del Governo. Si potrà addirittura arrivare a dichiarare guerra senza un dibattito e senza nessuno che possa frenare questa cosa. insomma, di elementi ce ne sono a sufficienza per poter dire “fermiamoci”».
«Noi non andiamo a “minacciare” la gente: “se vince il sì, ce ne andiamo”. Se vince il sì, restiamo e più convinti di prima perché ci sarà ancora più bisogno di forze che contrastino cose di questo tipo. Ma noi non vogliamo andare dalla gente solo per dirle di votare no; il nostro obiettivo, un po’ ambizioso, è quello di far capire le ragioni del no, evitando di ragionare per slogan. Noi vogliamo fare un percorso importante sul Comune che coinvolga tutte le realtà del nostro territorio e tutte le frazioni. Non vogliamo andare nelle sedi di partito, ma nei luoghi dei cittadini e chiediamo a voi (così Chiappe rivolgendosi direttamente ai cittadini, ndr) di agevolare questi incontri per fare una discussione seria e pacata. Insomma, quello che sta mancando a livello nazionale, ma anche locale». Chiappe ha contestato «l’arroganza di una classe politica giovane che ha dato il senso del cambiamento, che è avvenuto, ma in senso autoritario» e parlato di «bullismo istituzionale». Il presidente ha infine contestato l’associazione per la quale chi è per il no è per il non rinnovamento del Paese. In sintesi Chiappe lamenta il fatto che «con queste riforme ci possiamo trovare in una situazione di completa dittatura. Questo è fuori dubbio, lo dicono i fatti».
Il Comitato si è già dotato di una pagina Facebook “Comitato per il NO alle Riforme Costituzionali di Collesalvetti” e pure di un indirizzo di posta elettronica comitatoperilnocollesalvetti@gmail.com , con i quali sarà possibile in ogni istante essere aggiornati, fare domande e partecipare alle varie iniziative.
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