I colligiani hanno avuto tempo fino a sabato 21 maggio per firmare la proposta legislativa di iniziativa popolare intitolata “misure urgenti per la massima tutela del domicilio e per la difesa legittima”. Una proposta che mira ad aumentare i tempi della pena e ad estendere alla procedibilità d’ufficio per il reato. La proposta mira anche a far sì che chi si è macchiato del reato non possa chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subito in occasione della sua introduzione nei luoghi di abitazione. Infine, la non sussistenza dell’eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui. Queste, appunto, le proposte di modifica.
Il perché dell’iniziativa Nella relazione alla proposta di legge si legge: “recenti fatti di cronaca hanno messo in evidenza l’esistenza di criminali sempre più spericolati che si introducono nella altrui abitazioni o altri luoghi di privata dimora, compresi quelli ove viene esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale. Questa criminalità, per lo più volta a commettere delitti di rapina o di furto, pone costantemente a repentaglio l’altrui e la propria incolumità, talora determinando legittime razioni a difesa delle persone e dei beni. Siffatta criminalità, sempre più pericolosa e in continua crescita, dà luogo ormai ad una situazione che genera fortissimo allarme sociale e fa lievitare la richiesta di rassicurazione. Mentre si auspica vivamente il rafforzamento delle misure collettive e individuali di protezione, anche attraverso il potenziamento delle forze di polizia e dell’intelligence trattandosi per lo più di bande e associazioni criminali, è ormai ineludibile ed urgente intervenire legislativamente nel senso di punire più severamente la violazioni del domicilio col raddoppio delle pene“.
Si legge ancora nella relazione: “Siffatto ampliamento legislativo della tutela, volto anche ad evitare il rischio di alimentare la cultura dello “sceriffo fai da te” cavalcata da forze politiche estremiste nei toni, ma improduttive nelle soluzioni, vuole invece costituire un più forte deterrente verso la categoria di criminali dediti e furti e rapine nei luoghi di privata dimora, i quali così sapranno di non poter più beneficiare di scappatoie giuridiche e di non poter più volgere a proprio profitto norme dettate a tutela di persone perbene, quale la risarcibilità del danno”.
“Chi si introdurrà nei privati domicili saprà dunque – questa la conclusione della relazione – di pagare più severamente e di non potersi trasformare da aggerssore in vittima chiedendo il risarcimento dei danni. Per le stesse ragioni, chi difende l’incolumità o i propri beni o altrui all’interno del proprio domicilio non potrà rispondere della propria condotta, neppure a titolo di eccesso colposo in legittima difesa“.
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