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UN QUESTIONARIO, VARIE SFIDE (AI PARTITI, MA SOPRATTUTTO A CHI SI LAMENTA SPESSO SUI SOCIAL NETWORK)

L’editoriale Un questionario, varie sfide. La notizia che il Comune abbia dato ufficialmente il via ad un questionario-sondaggio nell’ottica di una partecipazione dei cittadini volta ad acquisire dati ai fini della nuova pianificazione urbanistica (leggi qui) non è infatti scevra da conseguenze politiche.

 

È della seconda metà del mese scorso l’intervista del segretario di Rifondazione Comunista Collesalvetti, Alberto Benedetti, a Collenews. In quella sede Benedetti accusò l’Amministrazione Bacci di non credere nella partecipazione (leggi qui). Il segretario RC commentava l’incidente diplomatico (non il primo) fra il Comune e il Consiglio di Frazione di Stagno. «Qualcuno abbia il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e dire ciò che pensa. Vediamo se qualcuno ha il coraggio di mettere nero su bianco in un programma elettorale l’abolizione dei CDF! Sarebbe più onesto dire che li si ritengono desueti, fuori luogo e che si vuole abrogarli. Ma bisogna poi inventare un’altra forma di partecipazione», aveva detto Benedetti. A due settimane da quell’affermazione, ecco ora il questionario per l’urbanistica partecipata. Un caso? Una risposta precisa alle affermazioni del segretario comunista? E, se del caso, finalizzata a cosa? A un disgelo o a smentire un’affermazione politica? Difficile e superbo fare processi alle intenzioni. Quel che è certo è che se il caso dell’urbanistica partecipata non sarà isolato, ma diventerà una prassi abbastanza costante, certi assetti politici potrebbero cambiare.

 

Lo stesso Movimento Cinque Stelle avrebbe sicuramente un appiglio in meno per polemizzare contro l’Amministrazione Comunale. Poi, va da sé che la concezione (anche in termini quantitativi) di partecipazione diretta dei cittadini del PD non è quella del Movimento Cinque Stelle, per cui è impensabile che si giunga ad un referendum continuo da parte dell’Amministrazione colligiana, ma non è escluso che qualcosa in più possa essere fatto. E quel qualcosa potrebbe mutare un po’ di assetti.

 

La sfida, però, non è solo per i partiti. Chi infatti, cittadino semplice, polemizza spesso nei confronti del Comune ha ora modo di manifestare il proprio malcontento, di far sentire la propria voce, circostanziando il proprio malcontento ai singoli aspetti presi in considerazione nel questionario e facendo proposte in termini propositivi. Quando il Comune renderà noti gli esiti, ma soprattutto il numero di questionari compilati e riconsegnati (on line o in cartaceo), si capirà quanti fra coloro che si lamentano sui Social Network hanno voluto effettivamente fare un passo oltre.

 

direttore@collenews.it

 

 

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