Il servizio è il risultato di una complessa sinergia tra enti pubblici (Dogane, Autorità Portuale), terminalisti (TDT, Lorenzini) e società private (Trailer Service). Il sistema prevede che il tir che trasporta un container non ancora sdoganato possa lasciare il porto, seguire un percorso prestabilito in un determinato tempo e scaricare il contenitore nel piazzale di temporanea custodia doganale. Il percorso è seguito in tempo reale da un programma che unisce il dati del gps a quelli del tablet del trasportatore. Grazie a questo meccanismo che unisce la tecnologia alle formalità burocratiche sarà possibile ridurre l’affollamento sulle banchine del porto e i colli di bottiglia che si creavano per i controlli, adesso sostituiti in gran parte da procedure informatiche certificate.
L’amministratore delegato dell’Interporto, Bino Fulceri, ha espresso soddisfazione per questo risultato e confermato un ritorno del Vespucci verso la sua vocazione di spazio logistico collegato allo scalo labronico: «Il 75% dei movimenti è oggi da e verso il porto; 200 l’ora, 1500 il giorno per un numero pari a 40.000 il mese». «La nostra struttura dispone di 107mila metri quadri di magazzino, 645mila di piazzali e 135mila di terminal ferroviario». Il sindaco Bacci, dal canto suo, ha confermato l’importanza della struttura che deve «superare i confini». «Dicevamo che Colle doveva aprirsi e unirsi al porto. Sono aree che hanno un senso che va oltre la logica dei confini territoriali tra Comuni», ha detto il primo cittadino colligiano.
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