Sette i cantanti che, previa proiezione in sala di un loro breve video di auto-presentazione, sono saliti sul palco scenico.
La prima ad esibirsi è stata il soprano Anna Delfino con “Regnava nel silenzio”, la celebre aria (con relativa cabaletta) tratta dall’altrettanto celeberrima Opera del grande compositore bergamasco Gaetano Donizetti Lucia di Lammermoor. Voce calda e pastosa, la Delfino si è distinta per il buon volume, il vibrato e la padronanza degli acuti. A seguire, una voce maschile, il baritono Omar Garrido, che si è cimentato sempre nel repertorio belcantistico con l’impervia cavatina di Figaro “Largo al factotum” tratta dal capolavoro rossiniano Il barbiere di Siviglia. Poi, spazio di nuovo alle donne con il mezzosoprano Tiziana Fabietti che ha scelto il Così fan tutte mozartiano (“Smanie implacabili”) e ancora un uomo, il basso Gian Filippo Bernardini, che ha cambiato decisamente repertorio, cantando “Vecchia Zimarra” tratta da La Bohème di Giacomo Puccini.
E ancora Bizet con il soprano Tatiana Aguiar che ha cantato, tratta dalla Carmen, “Je dis que rien me n’epouvant” e il tenore Rosolino Claudio Cardile, che ha ripreso La Bohème pucciniana con la celebre “Che gelida manina”. Infine, il soprano Antonella Biondo che ha concluso la prima parte della serata interpretando “So anch’io la virtù magica”, aria tratta da quell’Opera di indiscusso valore che è il Don Pasquale donizettiano.
In apertura della seconda parte, ha fatto il suo ingresso il comico Leonardo Fiaschi, che, come da format consolidato di Open Opera, distende con la sua comicità dalla serietà dell’impegno dei cantanti e dalla severità che non fa sconti del giudizio della giuria.
In cui sedeva, fra gli altri, anche la figlia del celebre baritono di Bassano del Grappa Tito Gobbi, Cecilia, che ha parlato del suo progetto per avvicinare i bambini al mondo dell’Opera. Dopo due brani, ancora tratti da Opere di Bizet e Puccini, la serata è entrata nel vivo del melodramma cui era dedicata, Il Rigoletto di Giuseppe Verdi, con “Quel vecchio maledivami” duettato da Omar Garrido e Gian Filippo Bernardini; “Caro Nome” (Anna Delfino) e infine il quartetto “Un dì se ben rammentomi” (Antonella Biondo, Rosolino Claudio Cardile, Omar Garrido e Tiziana Fabietti) nel quale i quattro solisti hanno avuto modo di cimentarsi nel canto d’insieme, in costumi di scena, per la regia di Fabrizio Carbone. Una delle novità di Open Opera edizione 2016 è infatti l’apertura ai giovani registi.
In giuria Nicola Lischi, Cecilia Gobbi, Maria Cristina Osti, Gian Paolo Mazzoli, Alessandra Catteruccia e Luigi Zacco Giovanelli.
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