Il messaggio Questo il messaggio letto per l’occasione dal Consiglio di Frazione di Vicarello: “Quasi mille bambini sono morti in mare nel corso dell’anno appena trascorso; molti di più delle vittime degli attentati di Parigi e molti di più di quelli che frequentano una grande scuola elementare. Poco se ne è parlato e viene da pensare che forse guardati uno ad uno, se potessimo guardarli, se qualcuno ci restituisse le foto del tempo in cui avevano sorriso alle loro madri e ai loro padri, ci darebbero un bel po’ di fastidio anche se faremmo fatica comunque a sentirli come nostri. Vengono da un altro mondo quei bambini, ci stringeremmo nelle spalle con un brivido di raccapriccio, ma continueremmo a non fare nulla compiacendoci con noi stessi e fra noi della nostra capacità di commuoverci per loro, ma senza piangerli convenientemente e senza neppure porci il problema di fare qualcosa per evitare che nei prossimi giorni e mesi, con l’inverno che rende tutto più pericoloso, il numero dei piccoli aumenti”.
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“Abituati come siamo a pensarci come esseri civili e democratici, quello che non riusciamo a vedere è il modo in cui le radici dell’odio, anche di chi ci attacca, sono il frutto naturale ed inevitabile del nostro modo di non vedere la gravità di quello che sta accadendo nei paesi di cui abbiamo sfruttato e continuiamo a sfruttare senza scrupoli le ricchezze. I più deboli e fra questi i bambini sono le vittime di tutto questo. In questo periodo di Natale, tutto luci e regali, credo sia doveroso pensare a chi non ha né luci né regali, ma trascorre le ore di Natale insieme alla paura e al disprezzo di chi si sente superiore, di chi pur professandosi credente nel messaggio di Cristo che tutto abbraccia, chiude le porte e il cuore al Cristo stesso e di chi laico o non credente professa ideali di uguaglianza e di libertà, ma rinnega gli stessi ideali voltando la faccia a chi chiede di mettere in pratica tali principi”.
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