L’opera, di Mauro Gabrielli, Marco Benetazzo, Maurizio Guzzarri e Michele Cauli, si caratterizza per essere un crono-presepe, che scandisce i vari momenti della giornata. Il primo gioco di luci vuole rendere ovviamente dell’idea l’alba, quando iniziano le varie attività umane, poi il tramonto. E con la scendere delle tenebre il gioco di luci si fa diverso; si illuminano le case e anche le stelle. E a questo punto i lavori si fermano, il che significa che tutti le statuette dinamiche di uomini che svolgono i vari mestieri cessano di muoversi. E ancora, il villaggio di Gerusalemme tutto realizzato in polistirolo con le case in stile palestinese e le piramidi egizie in prospettiva. Per chi vorrà, il presepe rimarrà esposto ancora per una settimana.
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