Collesalviamo l'AmbienteStagno Alla fine Collesalviamo l’ambiente, il comitato nato alcuni mesi fa con lo scopo di salvaguardare il territorio dal punto di vista ambientale, ha fatto il grande passo e ha deciso, congiuntamente con la Lipu, di presentare ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) toscano contro l’impianto a biomasse in costruzione in località “I Pratini” fra Stagno e Guasticce. L’annuncio è stato dato ieri sera, durante una conferenza stampa appositamente convocata al Centro Civico di Stagno. Il ricorso verrà ufficializzato stamattina. È, questa, una storia che parte da lontano, l’epilogo di una serie di vicende.

 

La vicenda Era il 19 dicembre del 2014 quando due privati, poi riunitisi in società, presentarono al Comune di Collesalvetti i documenti relativi alla costruzione di un impianto di cogenerazione elettrica a biomasse da 200 KW in quella località. I lavori di costruzione iniziarono un mese dopo, ma lamentano dal comitato per bocca di Stefano Seghetti «né i cittadini di Stagno e Guasticce né i relativi Consigli di Frazione erano a conoscenza della natura dei lavori in corso, grazie anche alla genericità del cartello apposto all’ingresso del cantiere che indicava (e tuttora indica) “Opere pertinenziali ad attività agricola». L’avanzamento dei lavori e la tipologia della costruzione suscitarono perciò interrogativi, tanto che si arrivò alla presentazione di una sorta di interpellanza da parte del Consiglio di Frazione di Guasticce e all’organizzazione di un’assemblea pubblica l’8 aprile scorso alla presenza di rappresentanti, sia politici che tecnici, del Comune.

 

Ma, lamentano da Collesalviamo l’Ambiente, «in quella sede i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale non hanno presentato ai cittadini intervenuti alcuna documentazione relativa al progetto; hanno sottolineato che l’atto presentato riguardava un intervento di natura privatistica per cui non conseguiva per legge alcun provvedimento autorizzatorio». Così, da un lato il silenzio iniziale sulla cosa, dall’altro quella che fu giudicata un’insufficienza di dati relativamente al progetto (che dal comitato lamentano essere tuttora insussistente) fece sì che alcuni cittadini si costituirssero in un comitato, Collesalviamo l’ambiente appunto.

 

La rottura Per la verità, il sindaco Bacci in una lettera aperta ai cittadini colligiani fece in parte ammenda. Pur ribadendo che «non possiamo essere promotori di una cultura del “no a prescindere”», scrisse «siamo consci di aver sottovalutato le ripercussioni». Ma evidentemente ciò che era accaduto aveva già sufficientemente incrinato il rapporto di fiducia; i rapporti fra i due cominciarono a farsi gelidi col comitato che non si fidava (fida) più delle politiche ambientali del Comune di Collesalvetti e i rappresentati dell’Amministrazione che guardano con seccatura all’operato di Collesalviamo l’Ambiente. Che sul fronte ambientale generale (non solo sulla “questione-biomasse”) ha avviato una serie di ricognizioni sulle varie criticità, organizzato incontri pubblici invitando cittadini ed istituzioni e presentato esposti o interrogazioni a varie autorità (dallo stesso Comune di Collesalvetti all’Arpat, non dimenticando l’ASL, Ispra, i Vigili del Fuoco)

 

Per quanto però riguarda specificatamente l’impianto a biomasse, il comitato contesta che il progetto abbia come location l’area di incidenza del SIR 47 “Padule di Suese e Biscottino” e sia meno di 500 metri dalla riserva naturale protetta denominata “Oasi della Contessa”. Di qui, il contatto con un’altra associazione ambientalista che potesse condividere, per scopi e sensibilità, gli obiettivi di tutela del territorio e del paesaggio che anche Collesalviamo l’Ambiente ha fatto suoi. La sezione locale della Lipu ha infatti mostrato da subito interesse ed ha deciso, coinvolgendo anche gli organismi regionali e nazionali, di ostacolare assieme al comitato colligiano la costruzione di un impianto che, a detta di entrambi, «rischia di compromettere ulteriormente un’area già fortemente critica».

 

Le battute finali Collesalviamo l’Ambiente dal canto suo ha fatto più volte richiesta d’accesso agli atti presso il Comune di Collesalvetti. Atti nei quali, sostengono dal comitato, «sussistono irregolarità procedurali». Di qui, la presentazione di una diffida al Comune stesso affinché provvedesse ad impedire la proscuzione della costruzione dell’impianto. «A fronte dell’ulteriore inadempimento del Comune, abbiamo deciso congiuntamente alla Lipu – annuncia Seghetti – di presentare ricordo al TAR della Toscana, che appunto verrà ufficializzato questa mattina». Entro 30 giorni dovrebbe arrivare la risposta del Tribunale in merito all’ammissibilità del ricorso presentato.

 

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