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CINTIO: «NON È COMPITO DI UN CONSIGLIO DI FRAZIONE FARE NÉ DA ANTAGONISTA, NÉ DA PORTAVOCE DELL’AMMINISTRAZIONE»

Giuseppe Cintio

Giuseppe Cintio, presidente CDF Stagno-Biscottino

Stagno Giuseppe Cintio, presidente del Consiglio di Frazione di Stagno-Biscottino, chiarisce la sua posizione dopo la polemica del mese scorso. Il CDF aveva convocato una riunione sui problemi idrogeologici del paese invitando varie autorità, ma l’Amministrazione Comunale aveva disertato l’iniziativa sostenendo che il Consiglio di Frazione non aveva titolo per farlo. Ciononostante, il Consiglio era andato avanti per la propria strada, insistendo nel chiedere un incontro con la Giunta ed un cronoprogramma di interventi (leggi qui). La cosa aveva irritato (e non poco) l’Amministrazione Comunale, che aveva replicato in maniera forte (leggi qui). Adesso, nella fase della quiete dopo la tempesta, Cintio torna a parlare e in questa intervista spiega la sua concezione di Consiglio di Frazione («non è nostro mestiere fare da antagonista all’Amministrazione, così come non è nostro compito esserne il portavoce») e auspica una maggior collaborazione fra CDF.

 

Cintio, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale, Daniele Rossi, ha espresso più volte la sua convinzione secondo cui i Consigli di Frazione fanno bene ad essere combattivi perché così ottengono di più. Non vi ha citato espressamente, ma il riferimento è stato piuttosto chiaro. Vi ritenete un CDF combattivo?

«Ci riteniamo piuttosto un Consiglio di Frazione atipico. Se per “combattivo” si intende il portare avanti le istanze dei cittadini, allora sì, siamo combattivi. Abbiamo ritenuto di dover portare fortemente le istanze dei cittadini all’Amministrazione. Auspicherei una maggiore collaborazione fra Consigli di Frazione, ma non per andare contro qualcuno, sia chiaro. Con Guasticce, per esempio, abbiamo tanti problemi in comune; occorre guardare oltre il nostro “piccolo orticello”».

 

Sulla questione del ruolo dei Consigli di Frazione, vi siete recentemente scontrati con l’Amministrazione Comunale. Nella sua intervista a Collenews, il vicesindaco e assessore ai CDF, Libera Camici, era stata molto dura. Fra le altre cose aveva detto: «il Consiglio di Frazione di Stagno ha ritenuto di potersi arrogare il diritto di convocare, su temi scottanti come quelli occupazionali, addirittura i sindacati, provocando confusione e imbarazzo». Qual è la sua percezione di quanto accaduto?

«In un primo momento sono rimasto colpito dalla reazione dell’Amministrazione. Come detto, già nel 2009 indecemmo un’assemblea analoga, su richiesta dei cittadini che fu convocata direttamente dal Consiglio di Frazione, anche se con il beneplacito dell’Amministrazione. Esiste questo precedente, dunque. Non ci è sembrato, dunque, di andare oltre il limite. Mi sono riletto più e più volte il regolamento e se è vero che il CDF è un’interfaccia a sostegno delle istanze dei cittadini, è giusto agire in questo senso. Dal lato nostro, non c’è qualcuno che è nemico dell’Amministrazione, c’è qualcuno che ascolta i cittadini e cerca in tutte le maniere amplificarle. Forse, in qualcosa siamo andati un po’ oltre, ma non ci è sembrato tale da giustificare questo putiferio che si è scatenato. Ripeto: non c’è nessuno che voglia combattere nessuno; solamente abbiamo parecchi problemi (come le altre frazioni, ma io sono il presidente del Consiglio di Frazione di Stagno e penso a “casa mia”, anzitutto), siamo una frazione di periferia, risentiamo di tutti i problemi della parte nord di Livorno; abbiamo l’ENI, la superstrada, i problemi idrogeologici. Forse, nella foga di portare questi problemi alla pubblica attenzione, siamo usciti un po’ dalle righe, ma…».

 

È rientrata la polemica?

«Abbiamo spento i riflettori. Anche perché chiediamo e vogliamo dare collaborazione. Sarebbe impensabile passare una consiliatura sulle barricate. Non è nostro mestiere fare da antagonista all’Amministrazione, così come non è nostro compito esserne il portavoce».

 

Qual è dunque il ruolo di un Consiglio di Frazione, secondo lei?

«Dobbiamo essere il punto di riferimento immediato del cittadino per le sue problematiche della frazione, da quelle più grandi alle più “insignificanti”. Raccolta la segnalazione, nostro compito è riportarla all’Amministrazione, la quale dovrebbe ascoltare e prontamente dare risposta, trovando le soluzioni. Su cose specifiche come il question time, per esempio, la tempistica è anche regolamentata da norme specifiche».

 

Ha fatto molto discutere il caso della bambina di Biscottino che non può prendere l’autobus. Ha seguito il botta e risposta fra Rifondazione Comunista e l’Amministrazione Comunale? Che idea si è fatto?

«Sì, ho seguito, ovviamente. Capisco che la cosa sia stata portata all’attenzione di tutti da parte di Rifondazione Comunista, sia per sensibilità sia perché la cosa coinvolgeva persone di loro conoscenza. Ciò che mi fa piacere è che la soluzione sia stata trovata dalla Pro Loco, che sempre più copre mancanze e vuoti delle istituzioni. Mancanze non volute, certamente, che sono dovute a imbrigliamenti burocratici e di bilancio, ma sta di fatto che questi vuoti ci sono e si percepiscono. Mi fa piacere che una soluzione sia stata trovata, anche perché, in mancanza, avremmo dovuto trovarne un’altra per forza, a costo di prendere le macchine e fare noi da scuolabus».

 

Nelle prossime settimane, su quali argomenti si concentrerà il vostro lavoro? Quali sono i temi più scottanti all’ordine del giorno?

«Dall’inquinamento alla sicurezza, passando per la viabilità, lo stato delle strade, quello delle fognature, le problematiche idrogeologiche, Stagno Vecchio (non ce ne dimentichiamo), gli aspetti sono tanti. Un occhio attento lo abbiamo sulla questione BTT a Biscottino. Siamo assolutamente contrari a che in quella zona avvenga mai un trattamento di certe sostanze; assolutamente inaccettabile».

 

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