Collesalvetti Daniele Rossi, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale fa il punto della situazione a un anno e mezzo dall’insediamento suo e della sua formazione politica nell’Aula Consiliare colligiana. Ribadisce la linea politica pentastellata delle non alleanze, che non reputa indispensabili per un’eventuale vittoria e parla, per la prima volta, della gestione e strutturazione locale del suo Movimento. Non mancando di lanciare una stoccata al PD.
Rossi, nella sua intervista a Collenews, il segretario di Rifondazione Comunista Benedetti ha espresso parole di apprezzamento nei confronti del vostro operato e, fermi restando certi paletti, si è mostrato abbastanza aperturista. Vede possibile il Movimento 5 Stelle in coalizione con Rifondazione, oppure la politica delle non alleanze resta intatta?
«No. Sicuramente una coazione in senso prettamente elettorale, ossia accordi volti ad arrivare a governare questo Comune, no. Una coalizione elettorale non è prevista dallo statuto dei Cinque Stelle e non ha ragione di esistere. Ci possono essere convergenze su singoli temi, questo sì».
Ma in un territorio nel quale il PD (prima si chiamava in altro modo) governa da sempre, ritiene possibile senza alleanze arrivare a governare Collesalvetti?
«Sì. Basta il ballottaggio. Livorno ne è stato un esempio. Il Movimento 5 Stelle è avanti rispetto allo stesso concetto di alleanze politiche. Il nostro movimento è un contenitore atto a rappresentare ogni istanza della vita sociale dei cittadini. Questo significa che qualora noi amministrassimo e Rifondazione portasse avanti istanze e proposte a noi care, per noi il fatto che vengano da loro piuttosto che da una Pro Loco o altro… non c’è pregiudiziale. Ma altro discorso è una coalizione elettorale mirata alla Giunta; si tratterebbe di dover mercanteggiare posti e noi non lo vogliamo».
Voi siete alla vostra prima volta in Consiglio Comunale. Dopo 1 anno e mezzo di esperienza amministrativa, che bilancio traccia del vostro stesso operato?
«Direi che ce la stiamo cavando bene, sia come mole di mozioni (anche approvate dalla stessa maggioranza) sia come qualità degli stessi atti presentati. Fatte le proporzioni con gli altri gruppi consiliari, siamo decisamente soddisfatti. Ciò di cui, invece, non sono soddisfatto è il messaggio che non riusciamo a lanciare globalmente come Cinque Stelle: non siamo ancora riusciti a far capire alla cittadinanza che i pentastellati sono loro stessi; noi siamo semplicemente a disposizione per qualsiasi problematica ci sia sul territorio. Notiamo spesso che nelle persone c’è una tendenza a delegare a qualcun altro la responsabilità e poi, per giunta, il cittadino non va nemmeno a controllare se ciò che ha chiesto sia stato o meno fatto. Questo messaggio non è ancora passato. Peccato, perché risolverebbe molti problemi. Penso all’attività e al senso civico che si è venuto a creare col rinnovo del Consiglio di Frazione a Stagno. L’attività che si è venuta a creare a Stagno ha fatto sì che, a fronte delle emergenze per la bomba d’acqua del 4 ottobre scorso, siano stati stanziati 20.000 euro subito quest’anno, mentre a Guasticce, colpa una gestione dell’ambito civico un po’ più remissiva, questi soldi non sono arrivati. Se ci saranno le risorse, arriveranno quasi a fine 2016».
Parlava del rapporto con la cittadinanza… Un radicamento del Movimento 5 Stelle, nell’ottica di un’eventuale vittoria alle prossime amministrative, pensa sia possibile senza passare attraverso la strutturazione in sezioni (magari anche virtuali, stanti i costi che comporterebbero delle sedi fisiche) nei singoli paesi? In mancanza di questa struttura radicata, che il PD ha e che rappresenta uno dei suoi punti di forza, pensa sia possibile arrivare da qualche parte?
«Premesso che il PD nel suo ultimo corso renziano sta sistematicamente smantellando il sistema delle sezioni, quindi la premessa è discutibile… Detto questo, noi già siamo strutturati in un certo modo. Penso alla frase di Benedetto Croce che diceva: “non occorre una grande rivoluzione, occorre solo mettere gente onesta al posto giusto”. Se uno di noi sta a Stagno, si occupa di Stagno; quello che sta a Vicarello, si occupa di Vicarello».
E gli abitanti di Stagno, per fare un esempio, secondo lei, sanno chi è il vostro referente sulla frazione?
«Il Movimento 5 Stelle non ha una sede».
Non ho parlato di sede.
«Il Movimento 5 Stelle deve attrarre le persone che hanno interesse a risolvere i problemi che li circondano. Chi si interessa, non ha bisogno di una struttura, viene e partecipa».
Non avrà bisogno di una sede fisica, ma di una struttura organizzativa, sì. O no?
«Organizzativa, l’abbiamo. Per le problematiche di Stagno, si allertano e si attivano i referenti stagnini».
Quello che le chiedo, però è: la stragrande maggioranza degli stagnini, per tornare a questo specifico esempio, sa chi sono i vostri referenti nel paese? Sa chi contattare?
«Sì. E comunque può contattare serenamente noi, tramite il sito o Facebook o i riferimenti comunali. I consiglieri poi portano la questione al Meet Up e della questione se ne occupano le persone più indicate, vuoi per formazione personale, vuoi per residenza nella frazione del cui problema ci stiamo interessando».
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