PARRANA FRA SACRO E PROFANO: SI “CELEBRA” IL RACCOLTO E L’OLIO NUOVO, MA ANCHE IL SANTO PATRONO. ECCO CHI ERA SAN MARTINO
Andrea Raffaele
Parrana San Martino Cibo, divertimento, aggregazione, ma anche memoria storica e religiosa per festeggiare San Martino. Un evento creato appositamente quindi per questa ricorrenza, quello che ha animato ieri il paese, ma che si fonde assieme ad altre iniziative organizzate dal Consiglio di Frazione delle Colline nel paese: il corso di potatura dell’ulivo e il corso propedeutico di assaggio dell’olio d’oliva.
Il secondo ha fatto sì che venissero dati dei rudimenti per poter assaggiare e definire gli olii migliori. Nell’ambito di questo corso, che si è tenuto giovedì e venerdì scorso, è stato insegnato agli allievi anche a riconoscere i problemi derivanti dalla produzione di olio. Un evento formativo che è stato organizzato in seguito al consueto corso di potatura dell’ulivo che si e tenuto nei primi mesi di quest’anno. La festa di ieri, dunque, voleva essere il culmine di queste due iniziative.
Celebrazione del raccolto e dell’olio e pranzo in strada Si è iniziato la mattina alle 9 con l’apertura degli stand presso i quali è stato possibile degustare l’olio nuovo, ma c’erano anche i mercatini dell’artigianato. Alle 10:30, invece, la Santa Messa presieduta da Monsignor Ivano Costa, Vicario Generale per la Diocesi di Livorno, per celebrare il santo patrono, poi un pranzo in strada a base di prodotti tipici locali come zuppa, salsicce, bruschette, castagne, altri piatti della tradizione contadina, vino ed altre bevande. Ai vari piatti sono stati abbinati tutti i tipi di olio del territorio come quello estratto dal leccio, dal moraiolo e altri tipi di olio come il razza e il pendolino. «Quest’anno abbiamo avuto – racconta un coltivatore – un raccolto molto buono, a differenza dell’anno scorso in cui il raccolto è stato disastroso, a causa di una attacco di mosca che ha rovinato molte piante. Per questo sicuramente quello di oggi (ieri, ndr) è un grande evento da festeggiare poiché l’ulivo è una delle piante più rappresentative del nostro territorio».
La Messa e il profilo del Santo Maoltre al profano, questa festa ha avuto anche la sua buona dose di sacro. In mattinata, appunto, la Santa Messa presieduta da Monsignor Ivano Costa e concelebrata da Don Cristoforo, parroco di Parrana San Martino, per venerare il patrono del paese. Che, come suggerisce il nome stesso della località, è San Martino da Tours. Il Santo nasce in Pannonia nel IV secolo; era un militare che si convertì al cattolicesimo abbandonando in seguito la carriera di soldato e fondando dei monasteri in Gallia, l’attuale Francia. Martino divenne in seguito vescovo di Tours. «Un aneddoto molto famoso che lo riguarda e di cui si è a conoscenza – raccontano a margine della Messa i due sacerdoti – è quello che viene comunemente chiamato episodio del mantello. San Marino durante un viaggio a cavallo, intravedendo per strada un mendicante infreddolito, tagliò meta del suo mantello donandola al mendicante, per poi in seguito ritrovarlo intatto. Ed è proprio in ragione di questo episodio che San Martino è conosciuto anche come il santo patrono dei mendicanti».
Nel pomeriggio, infine, ancora festa con il concerto della scuola di musica “Clara Schumann” e lo spettacolo di bike trial di Dario Iacoponi.
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