«Una tre giorni di sciopero e blocchi – per i comunisti locali – che non era affatto scontata in un periodo di difficoltà come questo, e che probabilmente non ha precedenti negli ultimi anni, soprattutto se pensiamo che la lotta è stata gestita tutta dai soli lavoratori esterni dell’ENI, che per l’attività della raffineria sono comunque fondamentali».
La sferzata al Comune di Livorno «Con una organizzazione esemplare messa in piedi dai rappresentanti sindacali interni del coordinamento e dalle organizzazioni sindacali, CGIL- FIOM, CISL-FIM e UIL-UILM – si legge nella nota di Rifondazione – hanno dimostrato alla nazione intera che la lotta, in certi casi, se ben fatta e organizzata, paga sempre. I disagi creati al traffico veicolare sull’Aurelia, il blocco dei camion sia in entrata che in uscita dalla raffineria ed un presidio permanente ben gestito, il saper coinvolgere le istituzioni, a parte il comune di Livorno che è rimasto completamente impassibile di fronte al dramma che stava per colpire i 120 lavoratori addetti alle manutenzioni, dimostrando un disinteresse totale per questa vicenda. Non capiamo perché, anzi lo capiamo fin troppo bene, alcune settimane fa per una vertenza che riguardava 450 lavoratori/trici, tra l’altro fuori dal territorio del comune di Livorno, il sindaco e i propri assessori di Livorno facevano le passerelle mettendosi in bella mostra a Guasticce, mentre per le ditte ENI… lettera morta».
«Proprio per questo essere presenti al presidio organizzato dal Coordinamento dei Lavoratori e delle Lavoratrici Livornesi per sabato 1 agosto prossimo, in piazza del Municipio a Livorno è fondamentale per tenere alta l’attenzione sulla questione lavoro, a Livorno e Provincia, che ad oggi è e rimane purtroppo drammatica».
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