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RIFONDAZIONE COMUNISTA COLLE SUL CALL CENTER: «É FINITO IL TEMPO DELLE PROMESSE FACILI E DELLE VISITE CON IL MEGAFONO»

Cignoni-Mazzoni-BianconciniGuasticce «Comdata, il gruppo che si è aggiudicato i servizi 12.40 e 89.24.24, non può rimanere impassibile di fronte a questo dramma. Si deve trovare la via di uscita per questi 350 fra lavoratori e lavoratrici in NASPI». Così Rifondazione Comunista di Collesalvetti che, all’indomani dell’ennesimo incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico (leggi qui), torna a far sentire la propria voce per esprimere vicinanza e supporto ai lavoratori del call center di Guasticce «che stanno, in queste ore, occupando la palazzina, sede del call center da lavoratori licenziati, nonostante le promesse preelettorali di chi le elezioni le ha vinte di nuovo». Così Valerio Bianconcini della segreteria comunale del partito.

 

«Rifondazione Comunista Collesalvetti – prosegue Bianconcini – auspica, come già ribadito più volte, che sia fatto il possibile per non aggravare ulteriormente il bilancio sociale di una provincia, che già è tra i peggiori del paese e della regione, con un ulteriore tracollo dell’economia sociale livornese e con la conferma di altri 350 licenziamenti che questa città e questa zona non si possono permettere».

 

L’affondo «Ora il tempo delle promesse facili e delle visite con il megafono davanti ai luoghi di lavoro è finito, ora basta con gli inviati regionali a Collesalvetti, nemmeno fossero ispettori internazionali dell’ONU, ora c’è  rimasto solo da ricollocare a lavoro tutti e tutte le 350 persone».

 

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