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MONICA GRONCHI, LA CANDIDATA COLLIGIANA DELLA LEGA NORD AL CONSIGLIO REGIONALE. «LA PRECEDENZA A CHI È TOSCANO»

Monica Gronchi 2Collesalvetti Monica Gronchi, 52 anni, colligiana, libera professionista, é stata candidata dal suo partito, la Lega Nord, al Consiglio Regionale della Toscana per le elezioni regionali che si terranno domenica prossima, 31 maggio.

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Gronchi, come é nata l’idea della sua candidatura?

«Mi piaceva fare qualcosa per vedere di cambiare la situazione, che non é affatto positiva al momento. Volevo dare il mio contributo per lasciare un mondo migliore ai nostri figli e nipoti».

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Lei si candida in una Regione ed in un Comune tradizionalmente ancorati  al centrosinistra. Pensa di ottenere un buon risultato?

«In effetti, la Toscana e specialmente Livorno e Collesalvetti sono lo “zoccolo duro” della Sinistra, però é anche vero che ho percepito, durante i gazebi, tanti consensi da parte delle persone. Quindi, mi auguro che la gente quello che dice lo metta in pratica e dia il voto alla Lega che secondo me può rappresentare il cambiamento. Spero in un buon risultato, sono fiduciosa».

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Cosa significa votare Lega Nord? A quale fetta di elettorato fa riferimento?

«A tutti. Se una persona riesce a capire le battaglie della Lega, capisce che sono riferite a tutti: il rispetto delle nostre tradizioni e dei nostri valori. Bisogna pensare prima ai nostri compatrioti. Come Lega stiamo facendo una campagna per far sì che per asili nido e case popolari la precedenza sia data a chi é toscano da almeno 10 anni. Ci etichettano come razzisti, ma noi siamo semplicemente per un’immigrazione controllata. Passano sempre prima loro, anche se sono arrivati dopo. Sia chiaro: chi fra gli immigrati si comporta bene e paga le tasse, ben venga, ma teniamo conto anche che ci sono italiani che vivono in macchina».

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Pensa di riuscire ad essere eletta?

«Ci si prova. In Toscana ci sono tante circoscrizioni. Per riuscire a passare dovrebbe ottenere veramente parecchi voti la Lega in questa circoscrizione e dovrei ottenere parecchie preferenze pure io, cosa che, essendo abbastanza nuova… Mi auguro comunque di ricevere parecchi consensi».

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Se riuscisse ad entrare in Consiglio Regionale cosa porterebbe in termini di proposte per le varie aree del Comune di Collesalvetti?

«Quello che a me preme portare avanti sono i nostri valori, le nostre tradizioni. Il crocifisso nelle scuole di Collesalvetti e frazioni, per esempio. Il crocifisso è una cosa che non può dar noia. Chi viene qui deve integrarsi. Idem per le recite di Natale. Ovviamente c’è la questione lavoro. Tanti ragazzi di questa zona se ne stanno andando perché non hanno prospettive. Occcorre rilanciare il turismo, poi, valorizzando le tradizioni enogastronomiche. Se un turista viene, ha voglia di prendersi un gelato e trova la gelateria chiusa… E la questione ambiente: ben vengano i posti di lavoro, ma va tutelata la salute delle persone. Come Lega, poi, stiamo anche raccogliendo le firme per abolire la legge Merlin: la prostituzione deve essere regolarizzata e tassata, per abbattere il fenomeno dello sfruttamento e far arrivare introiti allo Stato, al fine di diminuire la pressione fiscale sugli altri cittadini. Vorrei infine trovare il modo di eliminare le liste d’attesa per le visite specialistiche negli ospedali. Occorre adottare il metodo di Lombardia e Veneto: prolungare gli orari di servizio dei medici, tagliando le spese inutili e riorganizzando i servizi. Ecco… questi temi vorrei portare in Regione».

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In Toscana ci sono 3 candidati presidente per il centrodestra: Stefano Mugnai (Forza Italia e Lega Toscana); Gianni Lamioni (Nuovo Centro Destra e UDC) e Claudio Borghi, il suo candidato (Lega Nord e Fratelli d’Italia). Più Giacomo Giannarelli (Movimento 5 Stelle); Tommaso Fattori (Sì – Toscana a Sinistra) e Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta). Ovvio che questi 3 dovessero correre ciascuno per conto proprio, ma 3 candidati per il centrodestra… per di più in una Regione nella quale, per consolidata tradizione politica, ci sono poche chanches di vincere per chi non è di Sinistra… Non è un suicidio politico?

«Sicuramente la frammentazione non giova, però è pur vero che alcune cose sono incompatibili a vicenda. Come noi e il Nuovo Centro Destra, per esempio. Bene invece l’alleanza con Fratelli d’Italia. Bene l’esser andate in alcune regioni con Forza Italia, ma… non è obbligatorio. Anche perché alleanza uguale compromesso».

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In un eventuale ballottaggio PD-Movimento 5 Stelle chi voterebbe?

«Sicuramente non per il PD».

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E fra PD e Sì – Toscana a Sinistra?

«Lo stesso».

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