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COLLESALVETTI: STRAORDINARIA PARTECIPAZIONE DI PUBBLICO ALL’EVENTO SULLA LEGALITÀ DEL CONSIGLIO DI FRAZIONE

incontro sulla legalità CollesalvettiCollesalvetti Una grande partecipazione di popolo. Ha veramente destato l’interesse e l’attenzione dei colligiani l’evento sui valori della legalità, organizzato dal Consiglio di Frazione, che si è tenuto ieri sera presso la biblioteca comunale.

 

I relatori L’incontro, moderato dalla presidente del CDF Florida Mariottini, ha visto la partecipazione del Maresciallo Francesco Relli, comandante della Stazione dei Carabinieri di Collesalvetti; della Sovrintendente Paola Riscaldati dell’Ufficio Minori della Questura di Livorno; del dottor Enrico Frontini (pediatra) e dell’Assessore alle Politiche Sociali e all’Istruzione del Comune di Collesalvetti, Donatella Fantozzi.

 

Bullismo e punizioni Importanti e delicati, i temi trattati: dal bullismo alle punizioni, passando per le separazioni dei genitori, lo sviluppo del bambino e del ragazzo. La Riscaldati ha parlato dei traumi, del mancato accudimento, della mancata attenzione al bambini «perché magari siamo impegnati a chiacchierare al cellulare con l’amica». La Sovrintendente ha poi detto la sua sul bullismo, contestando l’uso di questa parola. «Il bullismo – ha detto – altro non è che una parola per identificare reati commessi da ragazzi, pur da trattare diversamente rispetto a quelli commessi dagli adulti». La Riscaldati ha infatti ricordato che «fino a 14 anni i ragazzi i ragazzi non sono imputabili».

 

La Sovrintendente ha trattato, nel suo intervento, anche il tema delle punizioni: «se un ragazzo fa qualcosa di sbagliato, non è sbagliata la punizione, è sbagliato picchiare». Significativo anche il passaggio nel quale la Riscaldati ha parlato della necessità di «chiamare le cose col loro nome». «Uno stupro in età minorile è pur sempre uno stupro – ha detto la donna – per cui, se uno stupra da ragazzino, è pur sempre uno stupratore. Uno stupratore-ragazzino, ma pur sempre uno stupratore». E in merito a questo ha invitato il pubblico a mettersi nell’ottica delle vittime.

 

Le fasi della vita del bambino In apertura del suo intervento, il dottor Frontini ha sottolineato come «anche la vita intrauterina determina l’esistenza futura del bambino». In seguito, il pediatra ha spiegato per sommi capi le varie fasi della vita del bambino. «Dai 2 ai 6 mesi il bambino ha già delle emozioni, tra i 6 e i 12 mesi egli è vulnerabile e ha bisogno di essere protetto. Ha paura se non vede il genitore, non capisce che magari è nella stanza accanto. Mentre dai 12 ai 24 mesi comincia la fase di esplorazione del mondo esterno: il bambino in questa fase impara a dire di no e se questo da un lato significa che lui è un individuo con una sua precisa volontà, dall’altro significa anche ha capito che ci sono cose nella vita che non vanno bene». «In età prescolare – ha continuato il pediatra – il bambino vive un eccessivo egocentrismo: il mondo, per lui, è sé stesso. E’ questa però l’età in cui deve capire che esistono delle regole; che le cose si chiedono e non si prendono da soli, che bisogna condividere le cose col fratellino o la sorellina».

 

Frontini ha sottolineato inoltre come «la protezione eccessiva e l’inibizione fanno sviluppare l’insicurezza», pur sottolineando come, all’estremo opposto, «se si permette di tutto il bambino diventerà ansioso e nella sua vita sbanderà come un treno senza binari. Per far bene i genitori, occorre un grande equilibrio». Il pediatra ha  parlato anche del ruolo dei nonni: «se a casa dei nonni si possono fare cose che a casa dei genitori non sono permesse, questo genera confusione» e della televisione: «fino a 2 anni i bambini non dovrebbero vedere la televisione e dopo al massimo un’ora al giorno e con grande attenzione da parte dei genitori». «Prima di 5/6 anni il bambino deve capire che esistono dei limiti alle proprie pulsioni, anche sessuali, mentre in età scolare deve capire che deve trattare gli altri come vuol essere trattato lui». In conclusione il medico ha ribadito come «essere dei buoni genitori presto, sin da subito, è una garanzia: questo farà sviluppare nel bambino un senso morale per cui, per fare un esempio, veda pure che l’amico si fa la cocaina, lui non se la farà mai».

 

Sul finire, si è sviluppato un interessante dibattito fra il pubblico ed i relatori. Riguardo all’andare in discoteca, per esempio, il Maresciallo Relli ha stimolato: «cerchiamo di capire cosa accade in discoteca e di essere vigilanti sull’orario; non è possibile che a 16 anni un ragazzo rientri a casa alle 2 di notte». E ancora, sempre Relli; «quando nostro figlio ci dice che va a dormire dall’amico, quanti di noi telefonano all’altra famiglia per capire se è vero?! Bisogna essere discreti, sì, non far percepire ai figli il fiato sul collo, ma pur sempre stare attenti».

 

Tanti altri i temi trattati in una serata che è riuscita alla perfezione, che ha saputo stimolare i colligiani e che è stata per loro di indubbia utilità e di cui il Consiglio di Frazione di Collesalvetti può andare orgoglioso.

 

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