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SEL COLLESALVETTI: «CENTRALE A BIOMASSE, AREA SERVIZI E QUANT’ALTRO? UNA STORIA CHE PARTE DA LONTANO»

sel«Ciò che sta avvenendo in questo momento nel Comune di Collesalvetti non è altro che l’epilogo di un percorso nato nel 2011, tenuto nascosto ai cittadini  (e non solo) e sconosciuto anche alla Commissione Ambiente. E’ del 2011 infatti l’inizio di di quella che fu definita Variante Normativa Generale  e che portò allo scontro nella maggioranza del Sindaco Bacci tra Sel ed il consigliere IdV Gabriele Antinori». Questa la lettura che il circolo Vittorio Foa di Sinistra Ecologia e Libertà Collesalvetti dà di quanto sta avvenendo sul territorio colligiano.

 

«Infatti apparve subito evidente che non si trattava di una semplice variante normativa, ma di una vera e propria revisione del Piano Regolatore, infatti attraverso tale atto si predisponevano le condizioni per realizzare ciò che oggi si sta concretizzando. Nonostante non avessimo chiaro fino in fondo il disagio finale, avevamo espresso forti perplessità sull’uso che l’Amministrazione Comunale intendeva fare del nostro territorio, in modo particolare nell’area compresa tra Stagno e Guasticce. Senza predisporre  gli approfondimenti necessari  si sono create le condizioni per rendere possibile ogni sorta di insediamento che il vecchio Piano Strutturale non avrebbe consentito».

 

Area Servizi, centrale a biomasse e altro ancora «Dopo aver detto no a SPIL per un insediamento relativamente modesto attraverso la variante citata si è consentito la realizzazione della cosiddetta Area Servizi senza aver predisposto uno straccio di progetto per la bonifica idraulica dell’area di Guasticce, cosi come prende forma l’idea del progetto complessivo dei rifiuti che vede coinvolto il trattamento fanghi in zona Biscottino-Arnaccio, l’impianto a biomasse (zona “I pratini”) oggetto di acceso confronto tra la popolazione di Stagno e Guasticce con l’Amministrazione Comunale».

 

Il «silenzio assordante» di alcune forze politiche «La modifica a suo tempo realizzata per consentire il riciclo ed il riuso dei rifiuti all’interno del Centro Intermodale e per ultimo (cosi si spera) la disponibilità dichiarata a mezzo stampa dall’Amministrazione Comunale di accogliere in questo territorio pure la ditta Lonzi. Appare evidente come il quadro si stia chiaramente delineando in tutta la sua entità. Di fronte a tale scenario meraviglia alquanto l’assordante silenzio di forze politiche che in altri contesti, in analoghe situazioni, sicuramente ne avrebbero fatto un loro cavallo di battaglia».

 

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