a
Risultati validati da Arpat «Su Stagno – ha ricordato Demi – insistono attività industriali di rilievo. Da qui l’esigenza di dotare la frazione di una centralina per il monitoraggio della qualità dell’aria. Un intervento oneroso. Essendo ENI l’attività principale siamo riusciti con la Regione a convincerla a farsi parte attiva per la fornitura stessa della centralina e per il suo mantenimento. Questo macchinario opererà un’analisi sia di tipo classico, ma anche su alcuni inquinanti specifici. I rapporti della centralina saranno validati da Arpat».
a”!
«Felici», ma con riserva Dal canto suo, il presidente della commissione ambiente, Giovanni Biasci, stagnino, in merito alla nuova centralina ha detto: «non possiamo che esserne felici. L’unica perplessità che abbiamo, visto che si tratterà di una centralina fissa è l’ubicazione, che è un dato fondamentale. Per questo chiesto un incontro con Arpat per avere delle delucidazioni, ma i tempi tecnici per questo incontro non ci sono, per cui voto favorevolmente per non rischiare di perdere l’occasione, ma questo incontro dovrà esser fatto comunque».
a
La posizione del Movimento 5 Stelle «Sono andato personalmente a Stagno – ha ricordato il capogruppo M5S Daniele Rossi – per capire cosa volesse la cittadinanza riguardo a questa delibera, anche per orientare il mio gruppo in fase di voto. Visto che comunque questo rappresenta un passo avanti e non vi è spesa da parte del Comune non siamo orientati a votare negativamente. Non possiamo però neppure, per fisionomia del nostro movimento politico, andare contro a quella che è risultata essere, in Consiglio di Frazione, la posizione della cittadinanza di Stagno che è molto critica sul posizionamento e sull’impossibilità di un rinvio di questa delibera». Rossi ha palesato anche la sua perplessita riguardo al fatto che questo intervento possa rappresentare un «”placebo” che potrebbe impedire, in futuro, eventuali ragionamenti ulteriori sul tema. Chiediamo che la posizione mediana del presidente della commissione Biasci venga considerata e portata avanti». «Uno studio dell’OMS – ha concluso Rossi – rileva che è impossibile monitorare un territorio così esteso con un’unica centralina».
a
Su questa questione si è scatenato un dibattito molto più ampio, la cui cronaca, per ovvie ragioni di sintesi giornalistica, verrà fatta in altri, specifici, articoli, che saranno pubblicati a breve
a