La relazione, firmata dal sindaco Lorenzo Bacci e dall’Assessore Donatella Fantozzi, mette anzitutto in luce gli «evidenti disagi sia per i genitori che per il Comune stesso che si troverebbe aggravato di un costo ulteriore necessario per garantire il servizio di trasporto scolastico».
Territorio ampio e popolazione consistente Nel documento si mette in luce anche l’estensione del territorio comunale (109 km quadrati) e la popolazione residente (17.000 abitanti). «Ciò implica una “dispersione” residenziale che giustifica la necessità dei molti plessi scolastici». Plessi che, siano appartenenti all’Istituto comprensivo “Benedettini” o al “Picchi” «sfiorano il numero massimo di studenti». La relazione chiede di tener conto «che nella media ci saranno classi molto numerose ed altre scarse per caratteristiche variabili, ma comunque giustificabili».
Non solo logica del risparmio Nel documento si fa riferimento anche alla presenza di alunni con disabilità. Sulla base di ciò, il Comune chiede «che la deroga al numero consentito dalle leggi vigenti non venga applicata solo col concetto del risparmio, come in questo eclatante caso – sottolinea – poiché è ancora vigente la normativa per cui, in presenza di uno studente con certificazione prevista dalla legge 104 del 1992 gli iscritti non devono superare il numero di 20».
La scuola come elemento essenziale del paese Oltre a queste motivazioni, la relazione ha voluto porre attenzione anche alla valenza della scuola nei paesi. «La scuola come la intendiamo noi tutti, e Lei concorderà sicuramente, è un elemento che qualifica prepotentemente un paese; lo trasforma da agglomerato di case-dormitorio ad un luogo definito. La scuola rappresenta quell’operazione di senso che rende un luogo una comunità culturale».
Dati e proiezioni Segue, nel documento, una tabella che riporta i dati calcolati sulla base degli alunni residenti sul territorio del Comune, assoggettati all’assolvimento dell’obbligo scolastico. «Come emerge dalla tabella sottostante (vedi foto a lato, ndr), i numeri dei residenti nella frazione di Guasticce si aggira intorno ai 15 alunni e assume un piccolo di 21 bambini nell’anno scolastico 2018/2019». Il Comune, così, ha fornito, nella stessa relazione, la proiezione (vedi ancora nella tabella qui a lato) in caso di mancata formazione delle classi di scuola primaria a Guasticce e il “dirottamento” degli alunni sulla Scuola primaria di Stagno. «Nell’ipotesi della mancata costituzione della classe prima per l’anno scolastico prossimo venturo – si legge ancora nel documento – fatta salva la libera scelta dei genitori rispetto all’individuazione della scuola da far frequentare ai propri figli, si ipotizza un accorpamento degli alunni con le scuole primarie di Stagno e Nugola, ottenendo i seguenti numeri o, ipotesi ancor più gravosa, uno spargimento degli alunni su diversi plessi».
«Attualmente – rileva il documento – gli alunni che necessiterebbero di essere ricollocati presso un’altra scuola potrebbero essere accolti presso la primaria di Nugola, ove sono state presentate 19 domane, andando però a formare una classe di 28 alunni che necessiterebbe, in via preventiva, del rilascio di un parere da parte dell’ente per verificare la compatibilità con il rispetto delle misure di sicurezza, visto che il numero massimo di bambini, per una classe ove non vi siano presenti alunni disabili, è pari a 27 (Art. 10 del d.P.R. n. 81/2009».
La relazione comunale precisa inoltre come «ai sensi del d.P.R. n. 81/2009 il numero minimo e quello massimo ivi indicato (art. 19, 15 minimo e 26 massimo) può essere ricondotto al numero di 20 unità laddove siano presenti alunni con disabilità, con motivazioni che devono essere valutate alla luce del progetto articolato di integrazione. La presenza di tali alunni potrebbe pertanto incidere in maniera sostanziale sulla formazione delle classi».
Spostare a Nugola? Non ci sono abbastanza aule Il documento firmato da Bacci e Fantozzi, dunque, rileva come «lo spostamento degli alunni verso il plesso di Nugola, in base al numero degli obbligati, non si può concretizzare per motivi logistici atteso che l’edificio non dispone di ulteriori aule da utilizzare, fatte salve quelle occupate dalle attuali 5 sezioni che, in forza dei dati sopra sopra evidenziati, non potrebbero ospitare tutti gli obbligati nel numero indicato».
Spostare su Stagno? Critico pure quello «Lo spostamento su Stagno, allo stesso modo – evidenzia la relazione – presenta delle evidenti criticità, sicuramente con riferimento all’anno scolastico 2018/2019, ove sarebbe superato il numero massimo di alunni necessario per la formazione di duce classi e ipoteticamente sarebbero a rischio anche altre annualità allorché vi fosse la presenza di alunni disabili».
La dimensione pedagogico-didattica «Non di minor rilievo è l’aspetto pedagogico-didattico, che si vedrebbe minato dall’eventuale spostamento e divisione di bambini che hanno condiviso assieme un percorso iniziato con la frequenza della medesima scuola dell’infanzia, tessendo rapporti e relazioni tra di loro».
Impegno finanziario per Comune e Ministero «Gli impatti pertanto, su un arco temporale di qualche anno, vedrebbero sicuramente un impegno finanziario dell’Ente, per garantire il trasporto scolastico, che attualmente sulla frazione di Guasticce non è presente, con il rischio reale di non poterlo garantire nelle medesime modalità a questi alunni qualora non frequentassero tutti lo stesso istituto e un onere finanziario maggiore anche per il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ndr), che si vedrebbe interessato dalla richiesta di un numero più elevato di personale docente e ATA».
Sulla base di tutte queste articolate premesse, il Comune confida pertanto nell’accoglimento della richiesta di formazione della classe prima per la scuola primaria “Falcone e Borsellino” di Guasticce per l’anno scolastico 2015/2016.