scuola GuasticceL’editoriale La scuola di Guasticce è a rischio chiusura. La notizia è ormai nota da un po’ di tempo a coloro che si interessano della vita pubblica, sia residenti nel paese che in frazioni limitrofe. Un battagliero gruppetto di mamme, nel frattempo, lodevolmente, si sta dando da fare, cercando ogni soluzione possibile affinché il plesso di Guasticce continui a vivere. C’è invece, altrove, un silenzio assordante: è quello della politica colligiana.

 

Sia chiaro: si può parlare e si può agire, si può agire senza parlare e parlare senza agire. Che i protagonisti della politica colligiana non si stiano dando da fare non si può asserire, come non si può affermare con certezza il contrario. Per una sola ragione: ancorché si agisca, lo si fa in un contesto di incontri privati, in assenza di un dibattito pubblico. Sia chiaro: se questo agire porterà al risultato sperato, come si suol dire, “tanto di cappello”, ma è veramente curioso che un tema come questo sia rimasto al di fuori del dibattito politico, pubblico e istituzionale al contempo. Da qualsivoglia parte politica, non un intervento, non una presa di posizione politica, non un impegno, pubblico e solenne, relativamente alla questione della scuola di Guasticce.

 

Possibile che, nonostante il grave lutto che ha colpito il Vicesindaco – la quale merita ovviamente tutto il rispetto, la vicinanza e l’affetto possibili – non sia stato ancora convocato un Consiglio Comunale per discutere di questa grave questione? La seduta prevista per il 16 febbraio è stata rimandata, ma ne era stato comunque divulgato il relativo ordine del giorno. Vi era la convenzione per l’implementazione di interventi di monitoraggio ambientale dell’aria del Comune di Collesalvetti, la modifica del regolamento per la celebrazioni dei matrimoni civili, un Ordine del Giorno presentato dal PD in merito alla riattivazione del servizio trasporto passeggeri sulla linea ferroviaria Pisa-Collesalvetti-Vada e ancora la questione della visita pastorale dell’Arcivescovo di Pisa a Collesalvetti, ma non la questione della scuola di Guasticce.

 

Un silenzio assordante che non può assolutamente più continuare. C’è un nutrito gruppo di genitori, ma un paese intero (a onor del vero), che aspetta risposte. O, quantomeno, in attesa delle risposte, un impegno serio, preso pubblicamente, possibilmente in sedi istituzionali, ma anche altrove, purché di impegno pubblico si tratti. Non è più possibile procrastinare: la gente di Guasticce esige che la politica tutta, senza distinzioni di parte, sia con essa. E’ ad essa che i guasticciani si rivolgono. E’ da essa che pretendono un impegno pubblico (intanto) e delle risposte (successivamente, ma non molto). Perché di una cosa son tutti convinti: Guasticce senza scuola non può stare. Gli aventi diritto del Comune di Collesalvetti – e quindi anche i guasticciani – hanno votato, non molti mesi fa, affinché qualcuno li rappresentasse, perorasse con forza la loro causa. Chi il PD, chi il Movimento 5 Stelle, chi Forza Italia, chi altri ancora. Da tutti, indistintamente, ora questi elettori si aspettano qualcosa di concreto. E’ la politica che deve scendere in campo adesso. E lo deve fare pubblicamente. L’Assemblea Pubblica prevista per i prossimi giorni è sicuramente un segnale positivo in questo senso, ma sarebbe opportuno che anche il Consiglio Comunale con atti formali, aventi valore legale, e vincolanti facesse sua questa drammatica questione.

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