L’intervento del 9 gennaio di Arpat ha confermato il cattivo odore, ma le ispezioni effettuate durante il sopralluogo presso gli impianti della società Eni non hanno rilevato alcuna causa apparente da correlarsi con le maleodoranze percepite. La ricognizione è quindi proseguita presso il Deposito Costiero Gas e Costieri D’Alesio dove non sono state rilevate anomalie, ma erano in corso le operazioni di discarica di una nave gasiera e di due navi di gasolio.
L’intervento dell’11 gennaio, svolto congiuntamente da Arpat e Vigili del Fuoco, ha ancora una volta confermato la persistenza di maleodoranze assimilabili all’odorizzante per il metano. Una nuova ispezione della Raffineria Eni ha rilevato che gli impianti risultavano in normali condizioni di esercizio e non erano in atto manutenzioni che potessero provocare i fenomeni percepiti. È stato quindi deciso di effettuare ulteriori verifiche nella zona di Via Da Vinci, presso la Società Costiero Gas e la Società Styron Italia, e via Enriquez. In tutti i casi non sono state riscontrate concentrazioni di idrocarburi nell’aria dopo i rilievi strumentali. Anche Asa ha riferito l’assenza di anomalie presso i propri impianti di distribuzione del metano.
Sulla base delle risultanze dei sopralluoghi, Arpat sta effettuando degli approfondimenti incrociando i dati meteo e la localizzazione delle segnalazioni registrate (orario, posizione, direzione di provenienza del vento) per sviluppare un modello diffusionale utile per poter risalire alla posizione di un eventuale punto di sorgente delle maleodoranze.
«Attendiamo il report conclusivo di Arpat rispetto alle indagini e ai risultati operativi ottenuti da questa ulteriore indagine richiesta dal Comune di Collesalvetti – sottolinea l’Assessore all’Ambiente Riccardo Demi – È necessario individuare univocamente l’origine del fenomeno in oggetto per attivare eventuali interventi da adottare per la sicurezza della cittadinanza. Gli uffici tecnici comunali rimangono a disposizione per il supporto operativo».