Stagno Dopo l’esperienza degli anni scorsi, riparte il laboratorio teatrale alla Casa Famiglia. Inizierà il 13 gennaio e si terrà ogni martedì dalle 14:30 alle 16:30. Il laboratorio è stato pensato per i ragazzi della Casa Famiglia, ma è aperto anche agli esterni e si concluderà il 28 marzo con lo spettacolo alla Sala Spettacolo di Collesalvetti. Prima, il 22 dicembre, il presepe vivente, dalle 14:30 circa, all’interno del giardino della Casa Famiglia con i ragazzi come protagonisti.
Una sfida ben riuscita «Già da 3 anni – racconta Enrica Monticelli, Vicepresidente della Fondazione “Luigi Scotto” – con Lamberto Giannini organizziamo corsi di teatro per disabili all’interno della Casa Famiglia. Quelle degli anni scorsi, sono state esperienze straordinarie. La prima volta ero perplessa; era un po’ una sfida, difficile, ma Lamberto ce l’ha fatta. Ha partecipato e parteciperà anche nel 2015 anche il personale che lavora con i ragazzi, ma il laboratorio è aperto anche agli esterni alla Casa Famiglia. E’ stata una scelta positiva, ben riuscita. Siamo andati avanti grazie alla professionalità di Lamberto, per poi arrivare al finale, l’anno scorso, con una rappresentazione alla Sala Spettacolo di Collesalvetti, grazie alla collaborazione con l’Istituzione Schumann ed il Comune di Collesalvetti. La rappresentazione finale vide anche la partecipazione del Sindaco Bacci e dell’Assessore Fantozzi. Quest’anno ricominciamo contenti di ripetere quest’esperienza».
Tirar fuori ciò che si ha dentro «Il meccanismo del teatro aiuta a tirar fuori cose che si hanno dentro. Il lavoro, secondo me, ha funzionato bene perché i ragazzi sono effettivamente riusciti a tirar fuori ciò che avevano dentro. Ho fatto loro capire che esiste un tempo teatrale, che non è il mio né il loro. Quest’anno scorso abbiamo lavorato sui temi del ricordo, del viaggio, sull’amore, mentre nel 2015 lavoreremo sul tema del doppio. Anche per il prossimo anno parteciperà anche il personale, ma siamo nuovamente aperti alla partecipazione di esterni che vorranno partecipare, ne trarranno giovamento. Ci crediamo tanto; i ragazzi ci credono. Facciamo loro capire che c’è bisogno di loro, non solo che facciamo qualcosa per loro. Al momento dello spettacolo c’è l’ansia, la “paura” del pubblico, ma è un’esperienza che vale sicuramente la pena fare».