Dato che è stato predisposto uno sbarramento anti-inquinamento sullo Scolmatore d’Arno all’altezza di Stagno Vecchia a cura delle società Labromare – Castalia, il Comune di Collesalvetti ha provveduto all’immediata attivazione dei servizi operativi del Dipartimento Arpat di Livorno al fine di coadiuvare, verificare e monitorare le attività poste in essere nel territorio di competenza. Arpat, dal canto suo, a partire dal 9 dicembre, ha avviato le procedure di monitoraggio ambientale dell’evento, che si sono protratte anche per tutta la giornata di ieri. Gli esiti di tale monitoraggio verranno comunicati non appena saranno a disposizione del Comune.
La dura presa di posizione dell’Assessore Demi Dura, la presa di posizione dell’Assessore all’Ambiente, Riccardo Demi: «Auspichiamo una rapida soluzione delle operazioni, ma critichiamo fortemente la mancata tempestività della comunicazione da parte di Eni e degli altri soggetti coinvolti. Il Comune di Collesalvetti rimane a completa disposizione per l’eventuale supporto operativo nello svolgimento delle attività: il servizio di reperibilità tecnica e Protezione Civile è stato preallertato per ogni evenienza. Abbiamo richiesto ad Eni ed Arpat un aggiornamento periodico delle operazioni di bonifica ed un report finale a chiusura dell’attività».
La denuncia di Rifondazione Comunista Sulla questione era intervenuta anche Rifondazione Comunista Collesalvetti, denunciando come «nonostante i tempestivi interventi delle ditte preposte che ancora oggi stanno lavorando sul territorio, permane nella zona abitata di Stagno Vecchio, principalmente lungo la via Fattori che costeggia l’argine dello Scolmatore, un persistente odore di idrocarburi». «In questi giorni – si legge ancora nel comunicato a firma di Alberto Benedetti – i cittadini lamentano, soprattutto nelle ore serali e mattutine, forti cefalee dovute al rafforzare degli odori accentuati forse anche dall’umidità calante. Oltre che la preoccupazione per lo stato di salute delle persone, denunciamo forte preoccupazione per possibili conseguenze verso animali d’affezione e della fauna locale, oltre che per l’ambiente circostante».
La nota politica comunista dei giorni scorsi chiedeva che «la comunità sia formalmente informata sullo stato reale delle cose, in particolare per i rischi per la salute umana e animale il prima possibile da parte delle autorità competenti», ricordando come «dallo sversamento sono oramai passati diversi giorni e nessuno – ribadiamo “nessuno” – né da parte amministrativa, né da parte tecnica, si è espresso o ha comunicato ai cittadini informazioni utili rispetto all’accaduto e questo noi lo riteniamo assai grave». Amministrazione che, tuttavia, come scritto, sostiene di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte di Eni o di qualsiasi ente coinvolto, fino alle 15:30 del 9 dicembre.
I comunisti locali chiedono «che si intervenga subito, anche per l’accertamento di eventuali responsabilità riconducibili a precise persone e che si faccia quanto prima ad eseguire le bonifiche necessarie in una zona, come quella di Stagno, già assai martoriata dal punto di vista ambientale».