«Chiaramente – ha precisato Demi – il titolare del progetto è il Ministero dello Sviluppo Economico che dovrà pronunciarsi favorevolmente sul progetto sentendo anche il nostro parere di Amministrazione Comunale che comunque sia risulta non essere vincolante. Terna è venuta qui stasera per illustrarci un progetto che insiste su un’area di proprietà Comunale, tra la zona industriale e l’Interporto. Dal punto di vista della riqualificazione territoriale l’intervento non è vincolante poiché esistono già nell’area 10 pali dell’alta tensione. Ci tengo comunque a ribadire che l’opera non è una vera e propria centrale elettrica, ma una centrale di smistamento elettrico».
A seguire, l’intervento del dottor Adel Motawi, dirigente responsabile di autorizzazioni e concertazione presso Terna Rete Italia, che ha illustrato brevemente ai presenti il ruolo che ha Terna dal punto di vista dello smistamento energetico a livello nazionale. «Terna è una società che opera nel settore delle opere di interesse nazionale – ha affermato Motawi – che costrusice i propri progetti con la collaborazione delle Amministrazioni Comunali. Con la chiusura della centrale di Livorno si verrà a creare un problema di connessione delle reti che potrebbe essere attenuato con le realizzazione di questa centrale di smistamento. Noi siamo andati dall’Amministrazione chiedendole di lavorare insieme, mettendo quindi le esigenze del territorio sullo stesso piano delle esigenze elettriche, lavorando insieme anche dal punto di vista dell’analisi tecnica e arrivando a dei risultati che vorremmo illustrarvi, poiché per noi è anche importante la condivisione con gli abitanti del territorio che ospita un nostro progetto».
«Abbiamo scelto quest’ Area- ha poi continuato la Zanellato – secondo una serie di criteri e devo dire che la zona in questione secondo i nostri standard è davvero ideale per la realizzazione di una stazione di smistamento elettrico poiché è situata in un territorio pianeggiante dove già passano delle line elettriche che quindi non hanno bisogno di ulteriori collegamenti, è lontana dalle abitazioni , senza destinazione d’uso e di proprietà dell’Amministrazione Comunale. Il punto dove verrà realizzata l’opera è infatti situato tra l’Interporto e la Strada provinciale 555. Siamo quindi molto entusiasti di questo progetto poiché abbiamo lavorato con il Comune per realizzare un qualcosa di utile e che potrà sorgere senza conseguenze impattanti per il territorio e i cittadini».
Le domande del pubblico Dopo la relazione dell’Architetto Zanellato si sono susseguiti vari interventi da parte del pubblico che ha posto ai relatori vari quesiti. Innazitutto sono state chieste delucidazioni riguardanti le tempistiche dell’inizio dei lavori. L’architetto Zanellato ha risposto che «prima è necessario richiedere l’autorizzazione al Governo che delibererà entro 2 anni e in seguito si potrà dare inizio ai lavori che dovrebbero terminare nel giro di un anno». In seguito sono state anche chieste delucidazioni riguardo all’eventuale inquinamento ambientale che il progetto comporterebbe. Il Dottor Motawi ha risposto che «non essendo una centrale di produzione ma di smistamento a livello di combustione non comporta nessun tipo di inquinamento mentre a livello di campi elettromagnetici l’esposizione non è altro che quella alla quale siamo esposti quotidianamente con l’ultilizzo di varie apparecchiature di uso comune. C’è inoltre da dire che queste onde elettro magnetiche verranno “rinchiuse” all’interno della stazione. Vi posso comunque assicurare – ha continuato Motawi – che il servizio sarà migliore per la distribuzione di energia elettrica e di conseguenza sarà migliore anche il sevizio per gli utenti privati».
E’ stato anche chiesto se l’installazione della stazione di smistamento elettrico porterà ad un aumento del traffico sulla SP 555 dovuto al passaggio dei mezzi addetti alla manutenzione del nuovo impianto elettrico. Il dottor Motawi ha di nuovo risposto affermando che «da questo punto di vista sono due i momenti importanti: uno è la fase di cantiere dove ovviamente ci dovremmo muovere di più e nel caso di danneggiamenti alla viabilità saremmo tenuti per legge a ripristinare eventuali funzionalità. Durante la fase di esercizio essendo questa una struttura automatica, la presenza di personale sarà bassissima anche per quanto riguarda la manutenzione che dovrebbe comportare al massimo due viaggi al mese». In seguito sono stati richiesti anche chiarimenti riguardanti alla costruzione di un impianto elettrico in una zona che è notoriamente a rischio dal punto di vista idrogeologico. L’architetto Zanellato ha rassicurato i pesenti annunciando che «sono già state fatte delle verifiche dal punto di vista idraulico» e anche l’Assessore Demi si è pronunciato sulla questione affermando che «l’Autorità di Bacino e la Regione Toscana avranno parere vincolante in un’area di pericolosità a livello 3, ma nella quale c’è comunque la possibilità di poter realizzare l’opera».
La Compensazione ambientale dell’intervento Nelle battute conclusive dell’Assemblea, l’Assessore Demi ha voluto comunicare ai presenti che «a seguito dell’intervento sarà prevista anche un’opera di compensazione ambientale. La decisione che l’Amministrazione si sente di proporre sta nel fatto che tutte le compensazioni che Terna dovrà fare sul territorio saranno investite su Guasticce per la realizzazione di interventi importanti per la frazione». Demi, a questo proposito, ha chiesto in conclusione al Consiglio di Frazione di stilare un elenco con una serie di interventi ritenuti importanti nei tempi autorizzativi di questo progetto.