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CARITAS COLLESALVETTI: 16 ANNI DI AIUTO A POVERI E BISOGNOSI. PRIMA QUASI TUTTI EXTRACOMUNITARI, OGGI PER LA MAGGIOR PARTE SONO ITALIANI

Caritas CollesalvettiCollesalvetti É dal 1998 che la Caritas è presente a Collesalvetti. Da allora, tante cose sono cambiate. Se all’inizio c’erano 42 volontari, oggi molti meno: 14, più il parroco che ne è presidente e una suora. Ma non è l’unica differenza rispetto a 16 anni fa. Se, infatti, prima per la maggior parte a bussare alle porte della Caritas erano extracomunitari, oggi la stragrande maggioranza dei richiedenti aiuto è italiana. Ma cos’è la Caritas e cosa fa nello specifico?

 

Una dimensione ecclesiale «La Caritas – ci tengono a sottolinerare – è Chiesa, non è Svs o altro, ma una realtà legata alla parrocchia e alla diocesi». Una realtà ecclesiale, dunque, il cui compito principale consiste nell’aiuto diretto alle persone attraverso la donazione di pacchi di viveri, ma anche di vestiti, talvolta anche mobili e quant’altro. I viveri, i volontari li reperiscono dalle raccolte autogestite e dal Banco Alimentare di Firenze. Una volta al mese, infatti, questi parrocchiani colligiani si recano nel capoluogo regionale a prendere i prodotti alimentari. A Natale e a Pasqua, poi, lotterie, pesche di beneficenza e vendita di fiori rappresentano le iniziative di autofinanziamento. La gente, soprattutto i ragazzi del catechismo, contribuisce portando buste di viveri, che poi vengono donate, ovviamente, ai poveri.

 

Accoglienza abitativa, pacchi alimentari e Centro d’ascolto Sempre attraverso il contributo dei parrocchiani colligiani è stata costruita anche Casa Betania – che si trova in Via Aldo Moro – una casa di prima accoglienza per le famiglie che sono sotto sfratto o che comunque vivono un’emergenza abitativa. Chiaramente ci sono dei requisiti di reddito e di altra natura per poter beneficiare del servizio. «Gestire l’accoglienza – ci raccontano –  è difficile. Bisogna conoscere le persone che si vanno ad aiutare». Da questo punto di vista, gioca un ruolo fondamentale l’accordo fatto col Comune di Collesalvetti. Attraverso il personale comunale e gli assistenti sociali, infatti, i volontari riescono a conoscere meglio le persone e le situazioni. Il protocollo con l’Amministrazione Comunale stabilisce anche che dei 4 appartamenti, 2 siano gestiti dalla Caritas stessa, mentre negli altri 2 possono essere ospitate persone individuate dal Comune. Pacchi alimentari, accoglienza abitativa, ma non solo. «Da noi – ci raccontano i volontari – giungono anche richieste di lavoro. E c’è anche un Centro d’ascolto perché spesso la gente ha bisogno di sfogarsi, non solo si prendere pacchi».

 

Le cifre Nel 2012 sono stati consegnati 43 pacchi alimentari al mese e aiutati 37 nuclei familiari fissi, poi ci sono i saltuari. Consegnati dunque 5.000 chili di viveri all’anno. Questa l’organizzazione dell’attività caritatevole: il lunedì e martedì si danno vestiti, coperte e mobili, ma anche giocattoli, passeggini ed altro ancora, mente il mercoledì e il giovedì, i viveri. La Caritas, che ha sede in Via Cavour al n° 1, sotto alla sala parrocchiale, è aperta tutti i giorni dal lunedì al giovedì con orario 16:00 – 18:00

 

L’appello è dunque duplice: c’è bisogno di cose materiali da donare ai poveri, ma anche di volontari che facciano questo lavoro. Anche il minimo aiuto è significativo: «una bottiglia d’0lio al mese – ci dice un volontario – ad una famiglia normale non costa niente, ma se noi ce ne ritroviamo 20, fa la differenza». La Caritas Collesalvetti, infine, tramite queste pagine, vuol fare un ringraziamento pubblico al Conad che ha organizzato la raccolta dei punti cuore e a chi li ha donati. 1260 euro, il ricavato che verrà impiegato per l’acquisto di generi alimentari.

 

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