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VICARELLO: GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA TAVOLA ROTONDA PER FESTEGGIARE I 200 ANNI DELL’ARMA DEI CARABINIERI

tavola rotondaVicarello Onore, dedizione e gesta eroiche. Sono queste le qualità che meglio caratterizzano l’Arma dei Carabinieri emerse ieri nell’ambito dell’evento organizzato dal Consiglio di Frazione di Vicarello presso la Sala delle Colonne. Una tavola rotonda, condotta dal direttore di Collenews Diego Vanni, circondata da immagini dell’Arma, cui lo stesso Consiglio di Frazione aveva dedicato, appunto, anche una mostra fotografica. Dalle missioni di pace all’estero agli interventi in calamità naturali, passando per le donne-carabiniere e la violenza domestica, numerosi gli argomenti su cui Vanni ha intervistato i 2 carabinieri ospiti e protagonisti di questo evento, cui era presente, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, il Vicesindaco Libera Camici, pure intervistata pubblicamente dal direttore di Collenews.

 

Ospiti della tavola rotonda, il  Tenente Leonardo Bricca (Comandante del Nucleo Operativo Radiomobile di Livorno) e il Maresciallo Francesco Relli (Comandante della Stazione dei Carabinieri di Collesalvetti). All’evento, per rappresentare le donne nell’Arma, avrebbe dovuto partecipare anche il Maresciallo Stefania De Chirico (della Stazione dei Carabinieri di Livorno Centro che collabora anche con il Centro Donna di Livorno) che purtroppo però è mancata all’appello per motivi familiari.

 

Il Direttore di Collenews ha dedicato il primo capitolo dell’intervista al Tenente Leonardo Bricca, che ha descritto e raccontato utilizzando aneddoti provenienti da formazione ed esperienza personale, la figura dal carabiniere e i reparti specializzati dell’arma. «I carabinieri in ogni tipo di situazione sono i primi ad intervenire grazie alla capillarità delle stazioni sul territorio» – ha spiegato il Tenente. L’intervista è iniziata sui temi delle missioni militari all’estero, riguardo le quali il Tenente ha descritto nel dettaglio Corpi e Reggimenti, per poi trattare anche di operazioni speciali, come l’arresto dei latitanti. «Sono operazioni che sono studiate nei minimi dettagli, preparate mesi e mesi prima» – ha spiegato il Tenente. Rispondendo ad una domanda sulla tutela dei Carabinieri dalle ripercussioni, Bricca ha detto: «Non dobbiamo mai avere paura, o meglio dobbiamo avere la giusta paura per prendere le giuste precauzioni, perché è il nostro mestiere e lo facciamo per passione». Bricca ha anche citato una frase di  Paolo Borsellino: «Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola».

 

Il Tenente Leonardo Bricca (al centro)

Passando al tema delle donne nell’arma, il Tenente Bricca ha risposto in maniera esaustiva alle domande inizialmente pensate per il Maresciallo Stefania De Chirico. «Le donne sono state introdotte nell’Arma ormai dal lontano 2000 –  ha spiegato  il Tenente -. La loro presenza a mio parere è fondamentale nell’esperienza lavorativa di tutti i giorni. La donna ha una sensibilità, un’intelligenza e un modo di affrontare i problemi completamente  diverso da quella dell’uomo, oggettivamente più impulsivo. La donna in più ha oggettivamente la soglia del dolore più alta. Non deve esistere discriminazione di nessun tipo, esigo assoluta parità di sesso. In squadra pretendo sempre almeno una presenza femminile, altrimenti la riterrei incompleta». Sullo stesso tema, Bricca ha spiegato : «Quando vedete un carabiniere donna per le strade non dovete trattarlo come donna perché si sentirebbe offesa, prima di tutto è un carabiniere che ha intrapreso un tipo di carriera consapevole dei rischi a cui va incontro. Quando dobbiamo affrontare operazioni pericolose, le donne sono in prima linea proprio come noi uomini anche perché le pallottole viaggiano alla stessa velocità sia per l’uomo che per la donna, questo dovrebbe bastare per comprendere il concetto di parità».

 

Il pubblico presenta in sala

L’intervista è poi proseguita sul tema della violenza sulle donne ed è sempre il Tenente a spiegare e raccontare l’organizzazione della rete di prevenzione istituita dai Carabinieri e centri ASL. I casi più frequenti sono quelli di violenza domestica, dove solitamente è il marito a picchiare e molestare la moglie. Il Tenente ha raccontato cosa accade e come intervengono i Carabinieri in casi di questo tipo. «Molte donne si presentano da noi per esporre denuncia, ma dopo qualche giorno se ne pentono e tornano per revocarla. Si chiama ciclo della violenza. La donna subisce una violenza dal marito ma poi questi dopo il gesto se ne pente e cerca di tranquillizzarla, a questo punto la donna che è comunque presa da un sentimento si sente in colpa e decide di perdonarlo». «In altri casi si presentano da noi soltanto per uno sfogo senza necessariamente denunciare il fatto ma solamente per  parlare». «Ovviamente – ha spiegato sempre Bricca – una volta presa in carico la denuncia dobbiamo poter dimostrare l’oggettività dei fatti accaduti catalogandoli, ogni volta che ci viene segnalata una violenza dalla vittima, andiamo a controllare il fatto e se questo si ripete per un certo numero di volte la procedura avanza e le prove passano al magistrato».”La denuncia è un passo grande, per questo esistono realtà come il Centro Donna a Livorno che aiutano e guidano le vittime grazie ad un team eccezionale di persone qualificate e psicologi prima di voler fare qualsiasi passo in termini giuridici».

 

Il Maresciallo Relli

Dopo Bricca, è stata la volta del Maresciallo Francesco Relli, la cui intervista è stata focalizzata principalmente sulla criminalità locale. Il Maresciallo ha ringraziato il pubblico per la grande presenza, per lui «attestazione di stima e di affetto». Rispondendo ad una domanda sui dati statistici sulla criminalità e micro criminalità, Relli ha detto: «snocciolare dei dati e non guardali in un certo conteso può essere allarmante o meno, il verificarsi di cinque furti ad esempio può essere niente se confrontati ad un’altra realtà, quindi preferisco presentare quello che è il territorio di Collesalvetti». Per quanto riguarda la criminalità, spiega Relli «siamo molto al di sotto della media nazionale, casi gravi non ce ne sono, considerando che l’ultimo omicidio risale fortunatamente al 1997». In compenso, «è presente è invece tanta litigiosità, in molti si presentano in stazione per querelare o denunciare il vicino perché ascolta la radio ad alto volume, per il cane che abbaia o perché una donna cammina con i tacchi in casa». In questi – ha spiegato il Comandante – «può scattare un ammonimento, una sorta di avviso prima di passare alla denuncia vera e propria».

 

Il Vicesindaco Camici

L’ultima parte dell’intervista è stata dedicata al Vicesindaco Camici che ha spiegato come avviene la collaborazione tra i Carabinieri e l’Amministrazione Comunale. «Quando ci sono cittadini in difficoltà o determinate problematiche – ha spiegato la Camici – ci rivolgiamo subito al Maresciallo Relli, come ad esempio la divulgazione tramite Social Network di alcuni tipi di affermazioni che  pensavamo potessero offendere  la dignità di chi ricopre anche un ruolo istituzionale. Ci siamo sentiti di donare come segno gratitudine e di stima per i Carabinieri in occasione del 4 novembre una targa sia alla stazione di Comando di Collesalvetti sia a quella di Stagno. Abbiamo voluto sottolineare l’importanza del loro costante ruolo sul territorio, per essere riusciti ad ottenere un rapporto stretto con i cittadini, riuscendo a far percepire la vicinanza dell’Arma dei Carabinieri». L’ultimo tema dell’intervista è stata dedicata al sistema di videosorveglianza istituito in piazza Don Milani e presente sul territorio di Collesalvetti. Al quesito su come il materiale video possa essere utilizzato per la tutela dell’ordine pubblico e come mezzo probatorio nei reati nel rispetto della privacy, la Camici ha risposto che «tutto è disciplinato da un regolamento del consiglio Comunale che è stato approvato nel 2012, questo è oggetto di costante monitoraggio anche da parte della Prefettura, da parte del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica». Trattato il tema della videosorveglianza, il direttore Vanni, dopo aver ricordato la prossima ricorrenza, il 12 novembre, del tragico anniversario (l’undicesimo) dell’attentato di Nassiriya, nel quale persero la vita anche alcuni carabinieri, ha congedato i presenti.

 

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