Collesalvetti Un Sottosegretario di Stato a Collesalvetti. Basterebbe solo questo a far notizia, ma la vera notizia è un’altra e spiega il perché della presenza dell’onorevole Silvia Velo nell’aula consiliare del Comune di Collesalvetti. Più volte infatti si è scritto su queste pagine dei problemi inerenti gli allagamenti e la manutenzione dei corsi d’acqua. Questioni, queste, molto sentite dagli imprenditori agricoli del territorio. La Velo ha illustrato a noi giornalisti la semplificazione della gestione degli escavi idraulici e dei canali di bonifica attraverso un provvedimento previsto nel decreto sblocca Italia.
L’Assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini ha ricordato come questa sia una questione annosa e come fin dal suo insediamento i Consorzi di Bonifica abbiano chiesto aiuto alla Regione per risolverla. La Bramerini ha ricordato anche che le regioni non hanno competenze in materia ambientale, ma che ciononostante fu inserita una norma interpretativa nella legge regionale sui rifiuti che però fra il 2010 e 2011 fu impugnata dal Governo di allora dinanzi alla Corte Costituzionale per difetto di competenza. La Consulta dette ragione allo Stato e la Regione non poté più muoversi su questo versante.
Il Sindaco Bacci dal canto suo ha parlato di «giorno importante per Collesalvetti, ma per tutta la Regione Toscana». «Siamo a Collesalvetti a fare questa conferenza stampa – ha spiegato il primo cittadino colligiano – perché ho avuto modo di rendermi conto personalmente delle conseguenze di certi eventi meteorologici, ma anche dell’appesantimento burocratico in questa materia. Siamo stati più volte sollecitati dagli imprenditori agricoli del nostro territorio a fare del nostro. Ma come Comune potevamo fare ben poco; l’unica cosa che potevamo fare era attivarci con i Consorzi di Bonfica. Ci voleva lo sblocca Italia per sbloccare questa situazione. Tutta questa situazione ha dimostrato che spesso, in determinate questioni, non è solo un problema di risorse – in questo modo se ne impiegano addirittura meno – ma di corto circuito fra la volontà d’azione e la dimensione normativa, che spesso impedisce di fare cose concrete». Con questo provvedimento normativo, qualcosa dovrebbe cambiare.