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A rafforzare quanto affermato dall’Assessore Demi, le parole dell’architetto Zinna che ha informato la cittadinanza sul fatto che «la società Spil ha venduto l’area alla Società Albizzati che si è resa disponibile a realizzare in prima istanza le opere di messa in sicurezza idraulica. In una convenzione stipulata tra l’Amministrazione e quest’ultimo, infatti, è stato sancito che nei primi due anni dei lavori Albizzati dovrà obbligatoriamente occuparsi della messa in sicurezza». Lo stesso concetto è stato ribadito da Claudio Belcari che ha meglio delineato la situazione affermando che «dal punto di vista urbanistico l’intervento è, come già detto in precedenza, regolamentato da un atto tra l’Amministrazione ed un privato per far sì che i lavori siano in regola con le convenzioni urbanistiche. L’Amministrazione si sta interessando molto alle dinamiche di questo progetto, facendo reiterati controlli con la collaborazione della Polizia Municipale sul corretto svolgimento dei lavori dal punto di vista urbanistico ed edilizio e fortunatamente per ora non sono state riscontrate anomalie, segno che tutto sta procedendo per il verso giusto».
In seguito ha preso la parola l’ingegner Borsacchi del Consorzio Fiumi e Fossi che ha ulteriormente esplicato la vicenda in questione. «Il nostro Consorzio – ha affermato Borsacchi – è un ente di manutenzione che entra con una logica di collaborazione con l’Amministrazione colligiana. A Guasticce siamo partiti con un progetto di sistemazione della piana nell’area adibita alla realizzazione dell’Interporto. Il Collettore Est che verrà realizzato, è dimensionato in termine di quote e dimensioni per essere messo in connessione con il paese. Fondamentale per la buona riuscita dei lavori – ha continuato l’ingengere – è capire come il sistema fognario guasticciano sia fatto, in modo tale da poter vedere da dove esce l’acqua per stabilire dove farla defluire. E’ inoltre prevista la realizzazione di una cassa d’espansione. Per far sì che questa area di depressione e cassa d’espansione venga realizzata bisogna però come dicevo in precedenza sistemare il sistema fognario. La precedenza sarà comunque data alla realizzazione del canale del Collettore Est, anche se si spera che tutti i lavori citati in precedenza si possano effettuare a breve».
Gli interventi del pubblico Vari sono stati gli interventi dal pubblico, primo tra tutti quello del Consigliere di Frazione Paolo Barghigiani che ha voluto interpellare gli esperti presenti sugli «impegni presi nell’incontro pubblico del 16 luglio 2013, nell’ambito del quale l’Amministrazione aveva preso l’impegno di realizzare le opere di messa in sicurezza prima di tutte le altre opere. Invece nella zona Area Servizi è stato già realizzato un muro e intanto negli ultimi tempi si sono verificati degli allagamenti non indifferenti nel centro del paese». A rispondere al consigliere Barghigiani è stato Claudio Belcari: «il muro realizzato – ha detto il dipendente comunale – è un muro previsionale di cantiere ed è provvisorio e adibito alla sicurezza dello stesso. Questo muro non genera rischio idraulico, ma al contrario può anche garantire una funzione di prevenzione nei confronti degli allagamenti».
Ad intervenire, anche l’ex Assessore all’Ambiente Paolo Schiavon che ha chiesto se esista un progetto effettivo del Collettore Est e in che modo esso si connette ai problemi idrogeologici di Guasticce. A rispondere agli interrogativi di Schiavon è stato l’Assessore Demi che ha rassicurato Schiavon dicendogli che «il progetto essendo inserito nel piano attuativo è pubblico e visibile in quanto già stato ratificato». In seguito altri cittadini hanno chiesto chiarimenti sui rimedi previsti per i frequenti allagamenti avvenuti negli ultimi tempi e sulle eventuali esondazioni del canale dello Scolmatore. A questi ha risposto dapprima l’ingegner Borsacchi che ha affermato che «a seguito degli allagamenti avvenuti in questi ultimi anni è stato realizzato il collettore nord e, in questi ultimi tempi, sono comunque anche in fase di realizzazione delle opere di messa in sicurezza sul fiume Tora» e in seguito l’Assessore Demi che riguardo alla questione Scolamtore ha annunciato ai presenti che «sono in atto dei lavori di realizzazione per una foce armata sul canale che è stata programmata per il primo lotto finanziario».
A seguire è stata la volta dell’intervento di Pasquale Camacci, cittadino nugolese, che ha chiesto delucidazioni all’Amministrazione e si è detto rammaricato per via «delle numerose bombe d’acqua che vediamo abbattersi sul nostro territorio». «L’area urbana del paese – sostiene Camacci – continua ad allagarsi perché le aree naturali di Guasticce che dovevano essere inedificabili e destinate allo scolo delle acque, sono occupate da varie industrie e dall’Interporto. Noi riguardo a queste questioni non abbiamo mai avuto né le soluzioni né le risposte. Cosa è cambiato da quando la gestione è passata dalla Spil alla Ditta Albizzati?». Demi ha risposto a Camacci affermando che «sul progetto Spil l’Amministrazione aveva già mostrato delle perplessità, però aveva anche già imposto come prima opera sancita da una variante approvata tempo fa la messa in sicurezza idraulica che al momento è la nostra priorità sulla piana di Guasticce». In seguito Paolo Schiavon ha chiesto chiarimanti riguardo ad un ordinanza sindacale attuata sui lavori della messa in sicurezza idraulica. L’Assessore Demi ha subito risposto affermando che «l’ordinanza sindacale è stata emanata per dare un senso di rapidità alla proprietà e per velocizzare la progettazione e lo svolgimento dei lavori».
Il coinvolgimento di Fiumi e Fossi nella “Questione Interporto” L’Assemblea si è conclusa con le parole dell’ingegner Borsacchi che ha dato ulteriori spiegazioni ai cittadini evidenziando come il Consorzio Fiumi e Fossi fosse stato coinvolto nella questione Interporto. «Per quanto riguarda il rischio idraulico e l’Interporto – ha affermato Borsacchi – fummo coinvolti nel momento in cui la piattaforma Interporto aveva previsto lo spostamento dei canali dell’acqua alta a nord. Vi era inoltre la necessità di separare l’Interporto dal resto della piana e di collegare la zona est con la zona ovest con un tubo a sifone in modo tale che le zone sotto l’Interporto funzionassero “da polmone”. Gli allagamenti a Guasticce hanno poco a che vedere con l’Interporto, in quanto queste problematiche sono legate anche ad un cambiamento del regime pluviale avvenuto negli anni ’90. In conclusione ci tenevo a ricordare che comunque sia l’Interporto è nato in contemporanea con l’opera di messa in sicurezza».