Dopo anni di battaglie a colpi di lettere indirizzate al Consorzio di Bonifica Ufficio “Fiumi e fossi” e alla Regione Toscana, forse si sta muovendo qualcosa: «L’Ufficio “Fiumi e fossi” – afferma Novi – mi ha comunicato che il progetto di escavazione di un metro del fosso è stato mandato in Regione e che ora si attende che la stessa finanzi parte di questo progetto. Se così sarà, nella primavera del 2015 inizierà lo scavo. Qualcosa sono riuscito ad ottenere dalla Regione e dal Governatore Rossi, al contrario delle nostre associazioni che non hanno fatto nulla».
Sperando che nella primavera 2015 si arrivi alla soluzione di questo problema, sono molte le questioni ancora aperte sul tavolo: «Un’altra ingiustizia è che dobbiamo essere noi agricoltori a pompare l’acqua dai terreni. Ho telefonato all’Ufficio Agricoltura della Regione – incalza Novi – per richiedere il rimborso del gasolio consumato per fare fronte a questa emergenza e mi è stato risposto che ci vorrà un pò di tempo. Qui c’è un vuoto legislativo: ci danno incentivi per il gasolio a scopo agricolo per irrigare, ma non ce lo danno per asciugare i campi. Ho speso 2300 euro in 13 giorni per buttare via l’acqua. Ora mi manca il gasolio per seminare i 6 o 7 ettari che mi rimangono», conclude il coltivatore.