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VICARELLO, BRUNO FLORIO: L’ARTISTA CHE “DÁ VITA” ALLA STOFFA

Bruno Florio

Bruno Florio

Vicarello  Bruno Florio, 51 anni venezuelano d’origine ma trasferitosi a Vicarello, racconta attraverso le pagine di Collenews, la sua passione per la pittura e per l’arte in generale, sbocciata in lui sin dalla più tenera età. Da 35 anni circa infatti il signor Florio coltiva questa passione per l’arte alternandola al suo lavoro di meccanico. Uno stile il suo senz’altro innovativo, infatti Florio dopo aver dipinto per vari anni in maniera “classica” su tela con colori a olio da un po’ di anni a questa parte si sta dedicando alla realizzazione di opere mediante l’utilizzo di stoffe modellate che assumono le forme di vari paesaggi e figure umane. L’artista inoltre collabora già da tempo con un gruppo d’arte contemporanea chiamato Rosso Grabau, con il quale organizzerà varie mostre a livello regionale e nazionale.

Ritratto di Beethoven realizzato in stoffa

Signor Florio quand’è nata in lei la passione per la pittura?

«E’nata quando avevo 3 anni, sin da piccolo dipingevo. All’età di 13 anni ho iniziato  a dipingere seriamente con colori a olio e da lì non mi sono più fermato, tant’è vero che adesso sono 35 anni che dipingo anche se per due volte ho lasciato l’attività che poi ho comunque ripreso senza mai fermarmi».

 

A quali correnti artistiche si ispira?

«Io mi definisco come un autodidatta, anche se inizialmente quando sono venuto a Livorno mi sono incominciato ad interessare allo stile della pittura macchiaiola, tipica di queste zone che hanno dato i natali a tanti artisti come Giovanni Fattori. La tecnica macchiaiola che inizialmente utilizzavo si è poi evoluta in quella che uso adesso».

 

 

E in che cosa consiste questa nuova tecnica?

Raffigurazione di uno dei “Quattro Mori”, realizzata in stoffa

«E’ una tecnica mista dove tra l’uso di vari materiali prevale quello della stoffa. Con la stoffa ho infatti realizzato tutte le opere che ho concepito diciamo in questo ultimo periodo. Una cosa che molti non sanno infatti è che con la stoffa, attraverso una manipolazione del tessuto, si possono realizzare forme di ogni genere. Da 13 anni ho infatti completamente abbandonato la pittura tradizionale per dedicarmi a tempo pieno al lavoro con la stoffa».

 

Quali sono i soggetti che preferisce realizzare?

«Io con la stoffa riesco a realizzare paesaggi, mari e vari personaggi ispirandomi anche alle opere della cosiddetta Pop Art. Anche se ultimamente mi sto dedicando prevalentemente alla realizzazione di opere aventi ad oggetto figure umane».

 

Che cosa pensa che le sue opere trasmettano agli altri?

«Io penso che questa sia una cosa molto personale. Sicuramente ogni opera avrà delle emozioni da trasmettere. Penso che comunque le mie opere trasmettano senz’altro stupore e curiosità, poiché sono l’unico che in zona utilizza questa tecnica oggettivamente non convenzionale».

 

Che programmi ha per il futuro? Allestirà o parteciperà a qualche mostra?

«Nel futuro prossimo penso che continuerò a lavorare con il gruppo Rosso Grabau, che è sostanzialmente un gruppo di arte contemporanea con il quale sto organizzando una serie di eventi in giro per la Toscana, ma anche fuori. Attualmente espongo le mie opere anche al Battistini’s Cafe di Vicarello dove ho allestito una sorta di mostra permanente. Per ora e per il futuro quindi penso di continuare a lavorare con il gruppo Rosso Grabau, appunto, anche se in passato ho allestito circa una quarantina di mostre personali».

 

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