IL PD COLLIGIANO SCRIVE A RENZI: «CONSENTITECI DI PAGARE LE AZIENDE CREDITRICI PER SBLOCCARE L’ECONOMIA LOCALE, DI FARE INVESTIMENTI»
Diego Vanni
Collesalvetti La situazione di austerità degli Enti Locali è nota a tutti coloro che, seppur un minimo, prendono parte in maniera cosciente alla vita civica. Ci sono sempre meno risorse, sia nel pubblico che nel privato. I dati sulla disoccupazione, la deflazione, il debito pubblico, ogni giorno emerge sempre una nuova cattiva notizia. Una di queste cattive notizie è che lo Stato, la Pubblica Amministrazione è un pessimo pagatore. Sempre buono a riscuotere, quando invece si tratta di pagare… Nel suo piccolo, il PD colligiano corre ai ripari e con un ordine del giorno, approvato durante l’ultimo Consiglio Comunale, indirizzato fra gli altri alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari di Camera e Sento, chiede che si intervenga in questo senso.
Nel documento, a firma Iannone, si chiede «che si intervenga in maniera celere a modificare gli obiettivi e le regole del Patto di Stabilità (uno dei cavalli di battaglia del Sindaco Bacci, ndr) in modo da consentire ai Comuni di affrontare la propria spesa per investimenti; di effettuare pagamenti alle aziende creditrici per poter sbloccare l’economia locale; si possano premiare quei Comuni realmente virtuosi che sono in grado di assicurare qualità ai servizi erogati; non vengano erogati finanziameni a copertura di buchi di bilancio con interventi pubblici, come avvenuto negli anni scorsi».
Il documento dem chiede anche «che i parametri per i trasferimenti ai Comuni, per le spese del personale, per i fabbisogni standard e i costi standard non siano riferiti solo al numero degli abitanti, ma anche alle specificità locali quali pendolarismo, densità industriale, servizi erogati, esistenza di strutture e infrastrutture particolari» e «che la normativa TASI sia rivista riportando i criteri di equità e eguaglianza, rispettando il principio di progressività delle imposte, così da gravare maggiormente sui redditi più elevati».
«Dato che la fonte primaria e certe di risorse economiche è l’applicazione delle aliquote IRPEF – prosegue l’odg – è indispensabile rivedere il range di applicazione sia attraverso il riordino delle fasce di reddito sia delle relative aliquote di prelievo, tale da rendere effettiva l’equità fiscale e la sua progressività».
L’ordine del giorno è stato approvato con 11 voti a favore e i 3 astenuti del Movimento 5 Stelle.