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COLLESALVETTI, FATTORINI (PD) SULLE POLEMICHE PER LA SOVRAPPOSIZIONE DELLE DUE FESTE: «IL PARROCO È STATO INVITATO ALLA RIUNIONE, MA NON SI È PRESENTATO»

Dario Fattorini

Dario Fattorini (PD)

Collesalvetti La questione, almeno mediaticamente parlando, l’aveva sollevata un parrocchiano, su queste pagine: «il PD ha organizzato la Festa de l’Unità in contemporanea con la Sagra della Pizza. Sono 21 anni che viene fatta nel solito periodo; non capisco perché quella democratica abbia dovuto sovrapporvisi» (leggi qui). Se dal lato di “don Camillo” questa è l’accusa ai dirigenti locali del PD, da parte di “Peppone”, la replica non si è fatta attendere più di tanto. Se infatti, lato parrocchia, si faceva notare come siano 21 anni che la Sagra viene fatta nel solito periodo, lato partito, Fattorini fa notare come anche per loro il periodo sia, più o meno, sempre il solito, salvo qualche giorno, che può variare di anno in anno. Ma – e questo il punto centrale della replica di Fattorini – «ogni anno viene fatta una riunione, a gennaio, con tutte le associazioni e realtà del territorio proprio per decidere nello specifico le date. Il prete, quest’anno compreso, non ha mai partecipato. E non ha nemmeno inviato un delegato».

 

 

Se dunque l’accusa, lato “don Camillo”, era quella di poco dialogo, lato “Peppone”, la cosa è perfettamente speculare. Già, don Camillo e Peppone. In realtà, ci sono delle significative differenze fra la situazione colligiana attuale e quella descritta nella commedia del 1952, su soggetto di Guareschi. Ed è lo stesso Fattorini a farlo notare: «lo staff che sta al ristorante, sia alla Sagra della Pizza che alla Festa de l’Unità, è il solito». Il messaggio alla Parrocchia è chiaro: «dal momento che loro sono in difficoltà quanto a personale e considerato il fatto che buona parte del loro staff serve anche alla Festa del PD, il non partecipare alla riunione è stato un po’ un azzardo». «Potevamo decidere di fare la rispettiva festa 1 anno noi e quello successivo la Parrocchia, o viceversa, per non “pestarci i piedi” a vicenda, ma se c’è mancanza di dialogo perché il parroco non si presenta alla riunioni cui è invitato per lettera… Da parte nostra, non c’è ostilità, tanto che abbiamo prestato all’Oratorio anche un nostro tendone ad un decimo del prezzo di mercato. C’è incomunicabilità dall’altro lato, però. Anzi, buona parte dei ragazzi che hanno prestato servizio alla Festa de l’Unità, avrebbero potuto farlo anche a quella della Parrocchia. Ma c’è stata sovrapposizione. Spero questo incidente serva come stimolo, l’anno prossimo, per evitare il ripetersi di quanto accaduto, cosa che andrebbe a tutto beneficio della Parrocchia stessa perché i nostri volontari darebbero una mano anche all’Oratorio. Ma per far questo bisogna parlare; trovarsi attorno ad un tavolo e decidere assieme le date dell’una e dell’altra iniziativa. Da parte mia, c’è massima disponibilità ed apertura».

 

A Fattorini, infine, non va proprio giù che ci siano «persone cui non importa niente di tutto, salvo poi strumentalizzare vicende come queste, non so se a scopo politico o di altra natura. Vorrei invitare – è il monito del Segretario PD – queste persone ad essere più partecipi alla vita della frazione». Le due feste, ovviamente, rappresentato per entrambi, Parrocchia e PD, un’occasione di autofinanziamento. Fattorini ci tiene a far sapere che «visto che quest’anno è andata particolarmente bene, vorremmo destinare parte del ricavato ai parchi di Collesalvetti, acquistando canestri; reti da pallavolo; reti di sicurezza e quant’altro».

 

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