Presentazione del libro di Simone LenziNon solo cibo e divertimento all’interno della festa del Partito Democratico di Collesalvetti. Si è avuto infatti anche un momento di cultura e di approfondimento politico con rispettivamente, Simone Lenzi, autore del libro presentato intitolato Mali minori e Francesco Nicodemo , responsabile della comunicazione della segreteria nazionale del PD. Alla serata, condotta dal giornalista di Telegranducato Francesco Gazzetti, hanno partecipato, con piccoli interventi o solo con la propria presenza, le istituzioni del Comune, come il Sindaco Bacci e il Vicesindaco Libera Camici.

 

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La serata si è svolta con l’alternanza di domande poste dal presentatore allo scrittore e al responsabile delle comunicazione, prendendo spunto sempre dal libro di Lenzi. Mali minori va inteso in duplice modo: sia nel senso che sono mali piccoli con i quali si può convivere, non sono grandi tragedie; sia nel senso che il libro tratta mali che capitano hai bambini (appunto minori), in particolare il momento in cui cade l’illusione che il mondo in cui vivono sia perfettamente ordinato.

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Il libro nasce anzitutto attraverso la conversazione dell’autore con altri che gli raccontano le proprie esperienze circa la prima volta che cadde il loro velo sul mondo, il loro primo mento di disillusione. Dopo, l’autore diventa intervistatore attivo e va in cerca di tali storie. Lenzi raccoglie 50 storie, ma nel libro ne pubblica solo 33 perché, afferma, « forse non è a caso (il numero, ndr) perché il sottotitolo è: siamo tutti dei poveri cristi» . Altro motore dell’opera è il commento di Sant’Agostino al Vangelo di Giovanni dove racconta la storia del Cristiano e del Manicheo, dove si mette in luce che le piccole concessioni (nella storia è il non far rientrare le mosche nelle creature di Dio) portano alle grandi. Questo da l’abbrivio all’autore per riflettere sul fatto che i piccoli mali – i mali minori– sono quelli che fanno più paura, poiché sono quelli che vanno a minare le certezze dell’io e fanno sorgere le grandi domande che accompagnano ogni uomo (ad esempio se il mondo ha un senso o meno), ma sono anche quelli con cui si convive quotidianamente, quelli che difficilmente vengono superati.

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Pur essendo un libro che tratta di disillusione è presente la speranza. Afferma l’autore «ho smesso di credere alle grandi utopie 20 anni fa circa ma non ho mai smesso di credere che il mondo sia migliorabile, e so che non è possibile rendere il mondo perfetto. Chiunque crede che il mondo sia possibile renderlo perfetto è armato di buone intenzioni ma come si dice: “di buone opinioni è lastricata la strada dell’inferno”». L’autore pensa che ciò che deriva dalla disillusione sia ciò che fa essere l’uomo meno incline alle favole,  ma che possa dargli gli strumenti per poter sopravvivere al mondo. Attraverso la disillusione e le altre esperienze la persona si corazza contro la sorte e anche nelle avversità ha la possibilità di far qualcosa di buono.

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Questo libro rappresenta la conclusione di un ciclo di pubblicazioni, la prima delle quali ha per soggetto un coppia che non può avere figli. La seconda è Il lungo mai di Livorno. Infine, appunto, Mali minori che si riallaccia al primo poiché parla dei figli che non riuscivano ad avere alla prima coppia. Nei tre libri l’autore ha lo stesso sguardo sul mondo: «ci sono storture ci sono cose che non ci dovrebbero essere, ma in fondo è proprio questo il bello del mondo». Ora l’autore sta già lavorando alla prossima pubblicazione, che sarà un romanzo storico ambientato a Livorno negli anni in cui il fascismo prende il potere.

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