Presidente Lodovichi, qual è lo stato delle donazioni al momento? Sono in aumento?
«No, purtroppo non sono in aumento, anche se questo è un periodo particolare. Infatti, all’andamento poco favorevole di questi ultimi mesi, si andrà ad abbinare la carenza di sangue, come succede ogni anno durante il periodo estivo. Noi, infatti, cogliamo l’occasione per rivolgere un appello, a tutti i cittadini dei Comuni dove siamo presenti, ad andare a donare il sangue presso le strutture ospedaliere di Pisa, Pontedera, Livorno e Cecina prima di partire per le ferie. L’andamento delle donazioni è oscillante tra negativo e positivo. Per alcune zone della Toscana abbiamo parlato di autosufficienza. Poi, come è successo all’improvviso lo scorso inverno, le richieste per gruppi di sangue abbastanza frequenti hanno fatto abbassare le scorte degli altri: pertanto, l’autosufficienza viene a mancare. Inoltre, abbiamo bisogno di un cambio generazionale sia per quanto riguarda le donazioni sia per la parte amministrativa dell’Avis: altrimenti non è possibile andare avanti».
Può rivolgere un appello a coloro che non hanno mai donato il proprio sangue? Come mai è così importante?
«E’ importante sia per chi lo riceve sia per chi lo dona. Chi lo riceve aspetta magari questo piccolo gesto che può anche salvargli la vita oppure farlo operare in tempi brevi invece di dovere aspettare il sangue del proprio gruppo. Chi lo dona, d’altro canto, viene controllato tramite le analisi effettuate ogni volta in cui viene effettuata una donazione. Noto anche una certa disinformazione nella nostra società circa le modalità con cui vengono effettuate le trasfusioni e ci si iscrive all’Avis».
Dal 4 al 13 luglio si è svolta a Stagno la 30^ edizione della Festa dell’Avis, associata alla Sagra della Zuppa: com’è andato l’evento?
«Dal punto di vista partecipativo, al di là del maltempo che ci ha colpito per qualche serata, abbastanza buono, essendoci stato un piccolo aumento rispetto al 2013. Lo scopo di questa festa era quello di avvicinare i cittadini, della zona e non solo, all’associazione. Oltre al ristorante e al ballo, abbiamo cercato di informare le persone sul mondo delle donazioni di sangue. Visto che il bilancio della Festa dell’Avis è buono, abbiamo lo stimolo a fare ancora meglio il prossimo anno. Inoltre, in occasione della 30^ edizione di questa manifestazione, abbiamo deciso di realizzare un libro fotografico a ringraziamento di tutto il personale che ha lavorato, anche per 30 anni, alla nostra festa. Ci fa piacere avere visto persone che 30 anni fa hanno iniziato a dare una mano a questa festa, portare oggi i propri figli a ripetere quello che avevano fatto loro».