COLLESALVETTI: LO SPETTRO DELLA CHIUSURA DELLA BIBLIOTECA AGITA LA CITTADINANZA, MA FATTORINI (PD) RASSICURA: «NON CHIUDERÀ MAI»
Diego Vanni
Collesalvetti Lo spettro della chiusura della Biblioteca Comunale da qualche giorno sta vagando nelle menti di molti colligiani, anche a seguito di un post Facebook – una lunga nota, per la verità – poi ricondiviso sul gruppo colligiano Indignati del Colle nel quale una lavoratrice riferiva che alcuni amministratori colligiani le avrebbero comunicato che «avevamo valutato l’ipotesi di chiudere la biblioteca». Ma Dario Fattorini (PD), consigliere comunale, neoeletto presidente della commissione sociale, rassicura: «la Biblioteca non chiuderà mai».
Dario Fattorini (PD)
«Non licenziamo nessuno» «Stiamo valutando sì – prosegue Fattorini – una riduzione dell’orario del servizio prestito libri, ma l’idea è quella di mantenere aperto il locale per le persone che vogliono andare a leggere o a studiare». Fattorini ci tiene anche a ribadire che «la tutela del diritto al lavoro è prioritaria. Le 2 persone che lavoravano in Biblioteca fanno parte di una cooperativa, che avrà anche altri appalti. Non si va a licenziare nessuno; semplicemente non si rinnova un contratto. Del resto, se non andassimo a tagliare lì, dovremmo tagliare su cose più delicate. Amministrare significa fare delle scelte; capire quali sono le priorità e gli interventi meno dolorosi».
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Dibattito reale, non virtuale Su Indignati del Colle non si è scatenato, a differenza di altri casi, un vivace dibattito – ma non così in paese – solamente un commento, nel quale l’autore spiega come, secondo il suo punto di vista, «la Biblioteca di Collesalvetti non è più da tempo al centro degli interessi dell’Amministrazione Comunale; almeno da 15 anni; perché da allora è prevalsa l’idea della cultura come evento e non come strumento di formazione della persona. Chi dovrebbe interessarsi della questione, le biblioteche non le frequenta, non le conosce e non le ama. Fino ad ora si è campato di rendita […] . Quanto al personale dei servizi aggiuntivi, la cooperativa che li assicurava era una delle poche che assicurava il servizio anche mediante il lavoro dei responsabili. Ciò dava garanzie di efficienza e di rispetto del lavoro. Per parafrasare Celentano : “E’ inutile bussare… non ti risponderà nessuno” e se lo faranno, saranno solo parole! Se poi vuoi chiedere dov’è l’archivio storico, che ne è della Mansio Romana, del Ponte Mediceo sulla Tora…. ti risponderanno sull’ennesimo evento internazionale alla pinacoteca Servolini».
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La lettera di Tania Malacarne «Sono passati 12 anni, tanti, da quando, seduta a quella piccola scrivania, ho registrato per la prima volta il prestito di un libro. Fresca di laurea avevo avuto, quasi per caso, l’opportunità di fare un lavoro che univa due grandi passioni: i libri e il servizio al pubblico. In dodici anni, mentre conoscevo nuovi utenti, tanti dei quali nel tempo sono diventati amici, la mia vita è cambiata: mi sono sposata, è nato Nicolas, poi Eva. E dopo dodici anni, di nuovo quasi per caso, mi viene comunicato a mezza voce che “a causa di inevitabili tagli ad alcuni servizi comunali”, non ci sono più risorse disponibili per la cooperativa e che tra pochi giorni, questo mio lungo viaggio arriverà all’improvviso al capolinea! L’amarezza è tanta, il boccone da mandar giù ancora più amaro visto che le prospettive per il futuro sono a dir poco nere. A causa della crisi in cui versano le risorse comunali, infatti gli Amministratori mi comunicano anche: “avevamo valutato l’ipotesi di chiudere la biblioteca”(!!) E purtroppo io stessa non fatico a immaginare che, senza il supporto della cooperativa e con le risorse sempre più scarse, le due bibliotecarie rimaste, dipendenti comunali, mie colleghe per anni, nonostante tutto l’impegno che vorranno e potranno dedicare, avranno difficoltà a mantenere aperta la biblioteca, tanto quanto è stato possibile fino ad oggi, e non dovrà stupire se un’imprevisto potrà talvolta impedire addirittura l’apertura! Così oltre ad aver perso il lavoro, non mi resta neppure la consolazione di rimanere almeno una assidua frequentatrice della biblioteca del mio comune, di un serivizio – non bisognerebbe mai stancarsi di ricordarlo – gratuito e che dovrebbe essere sempre a disposizione di qualsiasi cittadino. Voglio concludere il mio saluto rivolgendomi agli amici della biblioteca e a tutti quelli che pur non essendolo oggi potrebbero diventarlo in futuro, ai nostri bimbi per cui non ci stancheremo mai di augurarci un futuro migliore, con una citazione dal Manifesto IFLA/UNESCO sulle Biblioteche Pubbliche del 1994: “Questo Manifesto dichiara la fede dell’Unesco nella biblioteca pubblica come forza vitale per l’istruzione, la cultura e l’informazione e come agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne. Perciò, I’Unesco incoraggia i governi nazionali e locali a sostenere le biblioteche pubbliche e a impegnarsi attivamente nel loro sviluppo”. Il diritto all’istruzione e alla cultura è un diritto di tutti noi, non rinunciamo mai a far sentire la nostra voce sui nostri diritti. Chiunque voglia far sentire la sua voce contatti me, si rivolga alla biblioteca o al Comune. Perché questa crisi sia solo passeggera e il saluto alla nostra Biblioteca non diventi un addio!».