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COLLESALVETTI, “NOTTE CLARA”: “L’ACQUEDOTTO DI COLOGNOLE”, UNA LEZIONE DAL PASSATO

Riccardo Demi e Stefano Ceccarini

Riccardo Demi e Stefano Ceccarini

Collesalvetti Venerdì 18 luglio, alle  19, presso il Bar Livorno di Collesalvetti, in occasione della “Notte Clara”, si è svolta la presentazione del libro “L’Acquedotto di Colognole e le opere monumentali di Pasquale Poccianti”, scritto da Stefano Ceccarini ed edito dall’Associazione Culturale “Il Pentagono”. Oltre all’autore, erano presenti Riccardo Demi, Assessore all’Ambiente del Comune di Collesalvetti e Alessandra Mancini, che si occupa delle recensioni degli eventi di politica e pedagogia presso l’associazione stessa.

 

Il libro ricostruisce dal punto di vista storico, architettonico ed ingegneristico, con l’ausilio di immagini a colori, quello che è stato l’iter della costruzione dell’Acquedotto Leopoldino e il suo stato di conservazione attuale. Si parte con il varo del progetto nel 1790, ad opera dell’ingegnere Salvetti e voluto dal Granducato di Toscana. Un’opera monumentale complessa, che parte dalla costruzione delle prime arcate nei pressi delle colline livornesi fino ad arrivare ad un ingegnoso sistema di tempietti e cisterne.

 

Nell’800 diviene fondamentale l’apporto dell’architetto Poccianti, il quale progetta e realizza le tre costruzioni del Cisternino a Pian di Rota, del Cisternone e del Cisternino in Piazza della Repubblica (mai utilizzato). L’acquedotto, nel suo complesso, dimostra come le amministrazioni settecentesche ed ottocentesche abbiano saputo coniugare al meglio l’esigenza di rifornire una città come Livorno, non tralasciando l’aspetto estetico e l’impatto con l’ambiente e gli altri edifici.

 

«Questo libro è interessante perché ricostruisce la storia di un bene architettonico e culturale di assoluta rilevanza – afferma l’assessore Demi -. Dobbiamo essere orgogliosi di un passato in cui l’ingegneria civile coniugava utilità pubblica e bellezza architettonica».

 

E ancora: «La scorsa legislatura abbiamo firmato un accordo per istituire un gruppo di lavoro per preservare l’acquedotto con il Comune di Livorno, la Provincia e Asa. Adesso, con la gestione della nuova giunta a Livorno, vedremo come si evolverà una situazione non facile, dato che la struttura viene gestita da Asa e Comune di Livorno», ha concluso Demi. 

 

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