Vicarello «A 37 anni, mentre mi trovavo davanti ad un tornio con le mani sporche, mi sono detta che avevo già dimostrato, a me stessa e a mio padre, di essere in grado di fare un lavoro normalmente associato agli uomini. Così, mi sono licenziata in tronco e ho deciso di trasformare la mia passione, cucinare, in un lavoro». Rosa Zummo, cuoca a domicilio per la sua ditta “Te lo cucino io”, che ha allestito molti pranzi e cene presso la Tenuta “La Berte” di Nugola, racconta così i suoi primi passi nel mondo della cucina, dopo la repentina decisione di abbandonare il lavoro di responsabile della qualità, contabile industriale e controllo officina.
Un percorso pieno di difficoltà, ma anche di soddisfazioni, quello di questa cuoca nata a Palermo, ma cresciuta in Toscana e residente a Vicarello: «Cucinare è sempre stato un passatempo e una via di fuga dallo stress di tutti i giorni – afferma Rosa –. Dopo che ho lasciato il mio vecchio lavoro, ho vissuto tre mesi di paura, consapevole che avevo preso un bel rischio. Poi, dopo circa tre mesi, ho dapprima ho iniziato a lavorare per un ristorante a tempo pieno, poi per una trattoria a conduzione familiare con orario part-time. Al tempo stesso, ho iniziato a studiare per aggiungere qualche attestato al mio curriculum».
Il 2008 è l’anno della svolta. Rosa si mette in proprio e decide di fare la cuoca a domicilio. Oggi, il suo nome e quello della sua attività sono molti conosciuti nella zona: «Non sono la classica cuoca a cui piace cucinare solo il menù. Nei compleanni, matrimoni e cene private mi piace allestire, in accordo con i clienti, il migliore contesto possibile. Come in cucina rivisito piatti tradizionali in chiave moderna, anche ad oggetti che certe persone magari non sanno di avere cerco di dare una seconda vita. Questo per me significa coccolare i clienti: mi sento diversa dalla figura tradizionale del cuoco a domicilio».
Oltre a cucinare, Rosa gestisce «corsi base di cucina per gli abitanti del nostro territorio. In più, lavoro con le crociere americane che sbarcano a Livorno: a molti di questi turisti faccio lezioni di cucina all’interno di alcuni agriturismi, cercando di creare un’atmosfera familiare. Anche qui cerco di insegnare un tipo di cucina tradizionale, ma rivisitata in chiave moderna».
Nel frattempo, Rosa ha iniziato ad interessarsi alla corretta alimentazione collaborando con il Progetto ”Cibo e salute” del Professor Trivella dell’Oncologia di Pisa: «Quando cucino e quando insegno cerco di insegnare ai miei allievi l’importanza di sapere cosa mettiamo in tavola. Mi piacerebbe insegnare direttamente nelle scuole cos’è la corretta alimentazione: a volte mi sorprendo perché i bambini di oggi non sanno più riconoscere i sapori delle verdure. Voglio far conoscere a più persone possibili il metodo di cucina naturale».
E conclude: «Il migliore complimento che posso ricevere è quando una persona anziana assaggia i miei piatti e mi fa i complimenti perché la mia cucina si ispira proprio alle ricette della tradizione, come nel caso della zuppa contadina. E, anche se sono sempre vissuta in Toscana, non dimentico le mie radici siciliane. Spesso, infatti, ripropongo piatti della mia terra ed organizzo eventi tematici riguardo alla Sicilia».