Oggi tratterò un argomento che tutti i proprietari di cani, prima o poi, affronteranno, e circa il quale circola ignoranza e miti: la diplasia.
Cosa è la displasia?
È una alterata conformazione dell’articolazione durante l’accrescimento. È una patologia di origine genetica non congenita, cioè non si manifesta alla nascita ma solo in periodi successivi (prima dell’anno).
Quali sono le razze affette?
Praticamente tutte le razze di taglia da media a enorme, dal Border Collie al Bovaro del Bernese, razza dove gli affetti sono circa il 40%. Anche i meticci e gli incroci sono affetti.
DISPLASIA DELL’ANCA
Come è l’articolazione sana?
L’articolazione dell’anca è molto semplice poiché caratterizzata da una coppa ossea nel bacino, l’acetamolo, che accoglie perfettamente la testa del femore e da liquido che permette la lubrificazione della zona di contatto. Questa articolazione permette movimenti complessi di flessione ed estensione (sul piano sagittale), abduzione ed adduzione (sul piano frontale), rotazione e circumduzione.
Come è l’articolazione patologica?
L’articolazione patologica è caratterizzata da lassità, cioè dall’allontanamento della testa del femore dalla giusta posizione nell’acetamolo. Essa può avere gravità differenti, portando manifestazioni mano a mano più eclatanti più la testa del femore si sposta dalla normalità. Il continuo sfregamento della testa del femore su acetamolo e altri tessuti causa la formazione di artrosi già in età precoce (anche intorno all’anno), mentre è fisiologica nell’anzianità.
L’artrosi è la distruzione della coppa dell’acetabolo e della sfera femorale.
Come si manifesta?
Nel cane cucciolo con riluttanza al movimento, scarsa resistenza e andatura poco stabile (“è pigro.. si siede spesso.. traballa”); nell’adulto, poiché si è già creata artrosi, con rigidità dei movimenti, dolore nella manipolazione a freddo.
Come si previene?
Purtroppo la prevenzione è difficile e non può essere fatta dal proprietario. Come già detto, la base è ereditaria ma polifattoriale, cioè controllata da un alto numero di geni del DNA. Essere polifattoriale rende difficile la selezione contro la malattia.
L’unica maniera è la lastratura dei riproduttori in modo da far riprodurre solo soggetti con livelli molto bassi (A, cane perfetto, B cane con solo una leggerissima lassità), ma solo una selezione simile nell’arco delle generazioni riesce a far ottenere un basso livello di displasia, come nel caso dell’Hovawart.
A che età si manifesta?
Si manifesta entro l’anno di età. Se il cane all’anno non ha la displasia non l’avrà in futuro. Potrà avere in vecchiaia artrosi ma sarà fisiologica.
Come si vede se il cucciolo è displasico?
Buona norma è fare dei controlli a 4-5 mesi di età del cane attraverso tastazioni, controlli dell’andatura e lastre precoci per poter in caso intervenire limitando i danni.
Come si interviene sul cucciolo?
Dipende dalla sintomatologia e dal soggetto: animali con patologia uguale secondo le lastre possono avere manifestazioni cliniche completamente diverse se consideriamo, ad esempio, un rottweiler e un breton, poiché la massa muscolare dell’uno diminuirà gli effetti della malattia.
-Se si ha una lieve incongruenza bisogna aumentare massa muscolare attraverso fisioterapia su terreno morbido e nuoto per far riportare la testa del femore nell’acetabolo.
-Se si hanno incongruenze gravi l’unica soluzione è la chirurgia giovanile, con la rotazione dell’acetabolo fino alla copertura della testa femorale. Ad accrescimento completo verrà inserita una protesi totale dell’articolazione.
Il peso interviene con la sintomatologia, poiché soggetti più leggeri sforzeranno meno l’articolazione e avranno meno problemi nella crescita.
Le scale e il movimento non causano displasia se il cane non ha predisposizione. Inoltre l’influenza stimata del 3-10% dovrebbe essere causata dal fare scale per svariate ore al giorno.
Come si interviene sul cane adulto?
Prima di tutto bisogna valutare il cane per stabilire le sue compensazioni naturali (masse muscolari, ripartizione del peso), successivamente si usa una terapia multimodale, poiché non esiste una formula magica per ovviare al problema.
Solitamente vengono sottoministrati farmaci antinfiammatori per definire la gravità dell’infiammazione, integratori alimentari, viene gestito il peso, definiti gli esercizi fisioterapici necessari per ottimizzare la qualità dei movimenti. Un cane displasico non deve stare fermo per paura, deve fare movimenti controllati senza esagerare, stando sotto alla soglia di dolore e stanchezza dell’animale.
Nei casi più gravi si procede con la chirurgia, con protesi dell’anca o osteoctomia della testa del femore.
Ma quindi fa tutto il veterinario? No, il proprietario è fondamentale nell’individuazione di questa patologia poiché vede l’animale e sa quali sono i limiti e vede i primi sintomi.
E i riproduttori? I cani riproduttori devono essere lastrati con lastre ufficiali riconosciute ENCI dopo l’anno d’età. La valutazione è riportata nel pedigree ed è divisa in gradi: A B C D E. A e B sono gli unici ammessi in riproduzione poiché gli altri danno una certezza assoluta della trasmissione del carattere al cucciolo.
DISPLASIA DEL GOMITO
Come è l’articolazione sana?
È un’articolazione molto complessa costituita da tre ossa che si intersecano perfettamente, omero, ulna e radio. Permette un movimento obbligato, come se fosse una cerniera di una porta.
Come è l’articolazione patologica?
In base all’osso che causa uno squilibrio dei rapporti si possono avere quattro diversi casi di displasia al gomito, il più diffuso dei quali riguarda il processo coronoideo dell’ulna. Questo è di supporto al peso ma quando l’ulna ha un sollevamento laterale si ha attrito e la zona più delicata dell’osso si rompe, disperdendo frammenti nel liquido articolare che causano infiammazione.
Come si manifesta?
La maggioranza dei casi è asintomatico, mentre i casi più gravi aprono i piedi per allargare la base d’appoggio per sentire meno male, oppure si vede un osso sporgere in fuori. Come nel caso della displasia all’anca, anche qua si ha rigidità dei movimenti e dolore.
Come si interviene?
Nel cucciolo è necessario operare per togliere la frammentazione articolare per ridurre l’infiammazione e ridurre l’intero problema, che non potrà essere risolto completamente poiché l’osso rotto resta rotto; nell’adulto si agisce con una terapia multimodale come nell’anca, ma senza la possibilità di operare per creare una protesi vista la complessità dell’articolazione.