Perché votare Fattorini in Consiglio Comunale?
«Per le tante cose, per i tanti punti relativi alla frazione capoluogo su cui ho intenzione di lavorare per portarli a realizzazione. Fra questi, l’implemento delle iniziative comunali stile Notte Clara per un paese più giovane e dinamico; l’installazione di una centralina di controllo presso la Fonderia Gelli; una maggiore attenzione alla cura e pulizia dei fossi; trovare spazi per gli animali per un Comune più animal friendly; il recupero e la valorizzazione del ponte Mediceo sulla Tora, nei limiti delle competenze comunali; il potenziamento della Bibilioteca pubblica; una maggior attenzione al decoro urbano della frazione; l’individuazione di una sede per ogni associazione della frazione; il completamento del collegamento stradale di Via Don Bosco con i macelli; la realizzazione di un piano parcheggi che risolva le problematiche relative alla parte alta del paese; il collegamento di Via Borsellino con Via delle Colombaie; la riqualificazionr del parco in Via Grandi (mediante l’installazione di gazebi per pic nic, un campo pallavvolo/basket e nuovi giochi). Questo è un punto a cui tengo veramente molto. Infine, lavorerò anche alla regolarizzazione urbanistica dell’area feste e fiere; alla messa in sicurezza di Via del Vione ed il relativo attraversamento stradale; alla riqualificazione del Viottolaccio e alla riattivazione del Palazzetto dello Sport. Votare me, poi, significa votare per la non improvvisazione. Fra i 130 candidati al Consiglio, invece, ne vedo tanta. La gente deve capire che non basta la buona volontà, che occorre tempo, dedizione e conoscenza delle questioni».
Dall’autunno del 2013 lei è Segretario del Circolo PD di Collesalvetti. Vogliamo fare un bilancio?
«Il bilancio è molto positivo. Facendo il confronto con altre frazioni del Comune e non, il nostro è risultato essere uno dei Circoli più attivi e a più alta partecipazione giovanile. Mi fece i complimenti, in questo senso, anche il Segretario regionale, Dario Parrini. Questa è la riprova che il lavoro svolto è buono; la gente mi chiama quando ha bisogno. Il fatto che la collettività mi riconosca come un interlocutore valido è per me motivo di soddisfazione e la riprova che ho ben lavorato».
Che previsione fa per sé stesso? Sarà eletto?
«Per carattere sono ottimists, ma non è bene sbilanciarsi troppo. Essendo anche segretario del Circolo PD di Collesalvetti, crederei in un responso positivo. Se non fosse, ne prenderei atto, ma non credo. Ad ogni modo, Collesalvetti è una frazione sulla quale insistono parecchie candidature: il Movimento 5 Stelle ne ha ben 7 sulla sola frazione capoluogo».
E per il Partito Democratico? Quale previsione? Ce la farà?
«L’obiettivo è passare al primo turno. Certo… il 56% di consenso al partito ed il 76% al candidato Bacci della scorsa tornata elettorale possiamo scordarceli. Adesso lo scenario politico è completamente diverso; c’è una frammentazione elevatissima: 130 candidati al Consiglio Comunale contro i 40 di 5 anni fa. Peraltro, risentiremo anche dell’accorpamento delle amministrative con le europee, cosa che andrà a tutto vantaggio del Movimento 5 Stelle. Il Movimento, infatti, fa ha presa sull’elettorato per le grandi questioni, nazionali ed europee, meno su quelle locali. Ma, accorpando le due votazioni, c’è il rischio che chi vota 5 Stelle alle europee lo faccia anche alle amministrative. I grillini potrebbero diventare molto verosimilmente la seconda forza politica a livello comunale».
Ha già pensato a quale atto portare per primo in Consiglio Comunale?
«Nello specifico, no. Sicuramente vorrò occuparmi della riqualificazione del parco di Via Grandi».
Qual’è l’avversario politico che “teme” di più?
«Non sono i pentastellati. Quello più, fra virgolette, temibile, quello più concreto e competitivo sulla frazione è Iurescia. E’ colui che sa portare avanti progetti in maniera costruttiva. I 5 Stelle non li temo. Nonostante abbiano buone proposte, vedo – come dicevo prima – tanta improvvisazione e tante proposte populiste e irrealizzabili. Confido che la cittadinanza colligiana sappia comprendere quali sono le proposte realizzabili e quali quelle non».