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CAMICI (PD): «FRA I CONTATTI CON FORZA ITALIA E LA CANDIDATURA A TORINO LA LISTA BIAGI MI SEMBRA POCO CREDIBILE»

Libera CamiciCollesalvetti Dai giudizi (duri) sulla Lista Biagi alle dinamiche interne al Pd passando per i rapporti con le minoranze e le previsioni elettorali. Non è stata ricandidata in Consiglio Comunale («Ho già fatto 2 mandati») Libera Camici, ma nonostante questo – o forse proprio per questo  ha piacere di rilasciare la sua prima intervista a Collenews. Il passato ed il futuro. La capogruppo Pd ripercorre con noi questi ultimi 5 anni da consigliere comunale e da capogruppo del partito di maggioranza, minimizzando le fuoriuscite di Daini e Cintio («hanno lasciato il gruppo per questioni nazionali, ma hanno continuato ad appoggiare Bacci») e le dimissioni di Pierluigi Bosco – che ringrazia calorosamente – da Presidente di Commissione. Quanto allo schieramento opposto, invece, la Camici parla di una «collaborazione più che positiva» col partito di Iurescia, che ha caratterizzato il lavoro di questo mandato, che volge ormai al termine. Non così lusinghiero, invece, il giudizio sulla neonata Lista civica Uniti per cambiare. Quanto al Movimento 5 Stelle, infine, la speranza, per la Camici, che il trend locale sia in controtendenza rispetto a quello nazionale e che non si arrivi ad un ballottaggio Bacci-Rossi.

 

Camici vogliamo fare un bilancio di questi 5 anni di mandato come consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale? Inizierei col chiederle le dinamiche interne al suo gruppo. Nella sua intervista a Collenews, Baggiani parlava degli addii di Daini e Cintio e delle dimissioni di Bosco da Presidente di Commissione come di episodi emblematici di un malessere interno. E’ così?

«Il malessere, se c’è, è più per le dinamiche nazionali che locali. Daini e Cintio hanno deciso infatti di continuare ad appoggiare Lorenzo Bacci. La loro scelta, dunque, è dovuta a dinamiche nazionali; non sono renziani e non hanno condiviso la svolta che il partito ha avuto».

 

Sull’altro fronte, invece, come sono stati i rapporti con le varie minoranze?

«Col partito di Iurescia c’è stata una collaborazione più che positiva; non hanno mai votato contro a prescindere, hanno sempre dato luogo ad un’opposizione costruttiva. Un discorso diverso, invece, dev’essere fatto per Baggiani. Le dinamiche fra noi ed il partito di Iurescia dimostrano che quando in campo c’è un’azione buona, non ci sono distinzioni politiche e questo va sottolineato».

 

Qual’è o quali sono le delibere più importanti che il suo gruppo consiliare rivendica di aver portato (e approvato) in Consiglio Comunale?

«Tantissime! Quella che ha portato ad un ampliamento delle funzioni all’interno dell’Interporto, per esempio, che ha rappresentato una possibilità di ampliamento delle opportunità industriali sul nostro territorio, ma anche per Livorno. E poi, la spesa sociale mantenuta inalterata e questo nonostante il forte decremento delle entrate, soprattutto derivanti dagli oneri di urbanizzazione. Il bilancio non è più quello di una volta. E’ stata portata a compimento una serie di operazioni; sono stati conclusi percorsi che partono da lontano; dalla scorsa Amministrazione. Infine, per fare un ultimo esempio, il milione di euro investito nell’edilizia scolastica».

 

I suoi rapporti col Presidente del Consiglio Comunale (e sua collega di partito)?

«C’è stato un rapporto di collaborazione. Mi sento però di ringraziare tutto il gruppo consiliare per avermi eletta capogruppo. Un gruppo in cui c’è stata discussione, ma, alla fine, sempre anche una sintesi. Ringrazio soprattutto Pierluigi Bosco per la collaborazione che c’è stata».

 

Alcuni osservatori prospettano un testa a testa Partito Democratico – Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni. A suo giudizio è questo lo scenario che si prospetta? Possibile che in un territorio a fortissima vocazione di Centrosinistra si arrivi a questo? 

«Fare previsioni non è semplice. Ci si misura con una realtà (il Movimento 5 Stelle, ndr) che prima non esisteva. Credo, comunque, non si arrivi a questo. Quantomeno… lo spero. La realtà politica nazionale non è quella locale e i messaggi che gli elettori vogliono inviare a livello nazionale, non è detto che siano gli stessi che vogliono inviare a livello locale».

 

Un suo giudizio sulla questione di Via Roma? Ha seguito la polemica? Che idea se ne è fatta?

«Ci sono state strumentalizzazioni. Sono stati fatti degli incontri; c’è stato un percorso condiviso. L’Amministrazione ha ascoltato e ha cercato un punto di incontro. Con la scelta operata ci sarà un maggior numero di parcheggi».

 

Per quale ragione, secondo lei, è nata la Lista Civica Uniti per cambiare? E’ vero che è una lista di delusi del PD che hanno scelto di non seguire Bacci?

«Questo è ciò che dice colui che ha fondato questa lista. Quest’uomo pare abbia avuto incontri con Forza Italia e dunque ho un po’ di perplessità. Peraltro, questa lista credo abbia al suo interno anche esponenti di Sinistra Ecologia e Libertà. Ma queste non dovrebbero essere formazioni apartitiche? Peraltro, il Biagi nel 2011 è stato candidato alle comunali di Torino con Nuova Democrazia Europea contro Fassino. Insomma… visti i trascorsi politici mi sembra un po’ poco credibile».

 

Lei non figura fra la lista dei candidati PD al Consiglio Comunale, pur essendone stata addirittura capogruppo in questa legislatura. Cosa è accaduto?

«Il mio percorso va avanti da già 2 legislature. Il nostro regolamento stabilisce che non è possibile fare più di 2 legislature. Mi era, in realtà, stato proposto di fare una deroga, ma ho preferito di no. Saprà far bene chi è candidato in lista. Io resto comunque a disposizione».

 

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