Baggiani, un suo giudizio su questi 5 anni di mandato da consigliere comunale?
«Questi 5 anni sono stati contraddistinti dalla mediocrità di Lorenzo Bacci nel gestire la cosa pubblica. Ha ereditato una situazione difficile e dunque era difficile fare di peggio, però… Bacci è renziano fino al midollo; buono a fare forum, assemblee pubbliche, ma poi conclude ben poco. D’altro canto anche noi del centrodestra non è che abbiamo brillato. C’è rammarico, da parte mia, per aver perso un’occasione. A questo centrodestra diviso è mancato di saper far fruttare quel 25 % di consensi ottenuti nell’ambito dell’ultima tornata elettorale. Risultato che, peraltro, rappresentava la migliore performance del centrodestra sino ad oggi».
Che previsioni fa per il prossimo mandato amministrativo?
«Ci sarà una forte avanzata del Movimento 5 Stelle, che rappresenta sicuramente la novità politica che dà voce, anche se in maniera un po’ caotica, al disagio nei confronti della dittatura della burocrazia statale. Un’avanzata inevitabile, dunque, perché c’è malcontento nei confronti dell’Amministrazione; il comparto delle piccole e medie imprese e stato letteralmente falcidiato. Quanto al centrodestra, per me sarà un “bagno di sangue”; c’è stato il suicidio di massa di una coalizione assurdamente divisa, che si contenderà adesso le ultime briciole di voti».
«Briciole di voti», dice. C’è la possibilità che il centrodestra non riesca ad entrare in Consiglio Comunale?
«Sì, c’è questa possibilità. Oppure entreranno 1 o 2 consiglieri, non di più, secondo me».
E il Partito Democratico colligiano, invece? Gode di buona salute?
«No. Non se la passa bene nemmeno il PD. I malumori, specie durante l’ultimo anno, si sono moltiplicati a vista d’occhio. Prova ne è la nascita della lista civica Uniti per cambiare, ma anche l’addio dei consiglieri comunali Daini e Cintio e le dimissioni di un pezzo da 90 del PD locale, Pierluigi Bosco, da Presidente di Commissione Consiliare. L’arretramento del PD andrà a tutto vantaggio del Movimento 5 Stelle».
Abbiamo parlato sinora delle cose negative delle due coalizioni. C’è, però, qualcosa di positivo nel centrosinistra e nel centrodestra?
«Di positivo c’è sicuramente l’atmosfera, che è meno avvelenata rispetto alla vicina Livorno, anche perché gli interessi in gioco sono molto minori. Ciò di cui do atto a Bacci è di aver “puntato i piedi” per l’ingresso di Collesalvetti nell’Autorità portuale».
Lei si ricandiderà?
«Assolutamente no! Anche perché sto lavorando ad un progetto di respiro regionale denominato Toscana Stato, movimento nato proprio a Collesalvetti, seppur ufficiosamente e di cui sono portavoce. Una realtà, Toscana Stato che si prefigge di ottenere, con metodi democratici, l’indipendenza della Toscana, alla stregua dei movimenti indipendentisti veneti. La burocrazia statale, infatti, sta uccidendo intere generazioni e mettendo alla fame interi ceti sociali, facendoli sprofondare nella disperazione. Lo Stato italiano è fallito perché il debito pubblico ha raggiunto livelli siderali e non c’è più via d’uscita. E’ necessario che la Toscana trattenga il proprio residuo fiscale e torni ad autogovernarsi».