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COLLESALVETTI: «GHIACCIONE, UN POSTO DIMENTICATO DA DIO E… DAL COMUNE DI COLLESALVETTI»

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Collesalvetti – «Ghiaccione?! Un posto dimenticato da Dio e dal Comune di Collesalvetti». Descrive così il quartiere di Collesalvetti nel quale abita uno dei residenti che abbiamo incontrato. Numerosi, i problemi che lui e l’amico vicino di casa hanno segnalato a Collenews. La premessa. «C’è una concessione edilizia  – racconta – che scade nel 2016 per fare varie lottizzazioni in zona. Le ditte, a quanto si è saputo, non avrebbero pagato gli oneri di urbanizzazione, impegnandosi loro stesse a dar luogo alle opere di urbanizzazione, sennonché alcune di queste ditte sono fallite. Il Comune dovrebbe, a quanto si sa, riscuotere le relative fidejussioni e dovrebbero partire i lavori, ma di fatto ancora non si smuove niente». Il cantiere non delimitato «Sembra – racconta l’amico – che nonostante molteplici segnalazioni non ci sia nessun interesse a delimitare il cantiere dalle nostre proprietà private. Da esso può rotolare di tutto nei nostri giardini, per non parlare del rischio che cani randagi che si aggirano per il cantiere saltino nelle nostre proprietà, senza peraltro poter tornare nuovamente nel cantiere (che è rialzato rispetto alle villette, ndr), con tutti i rischi connessi, soprattutto per i bambini».

 

Le gru «Chi poi si trova la gru sopra la propria casa – prosegue  – ha a che fare anche con il rischio che su di essa, d’inverno, si formino delle lastre di ghiaccio che possono staccarsi, col vento, e finirci in testa. Se il cantiere fosse attivo, ce ne potremmo fare già di più una ragione, ma è tutto fermo. Si corre un rischio eventuale con la certezza di nessun beneficio». I due lamentano anche il fatto che «non c’è mai un operaio comunale a tagliare l’erba; abbiamo dovuto pagare noi, di tasca nostra, una ditta per una zona che non è di nostra proprietà, ma facente parte del cantiere (forse, non è delimitato) oppure di proprietà del Comune». «Ci sono poi – proseguono- dei ferri pericolanti sopra le palazzine di nuova costruzione che, quando c’è vento, rischiano di finirci addosso».

 

 

L’area dove dovrebbe sorgere la passeggiata pedonale

La passeggiata pedonale Un altra cosa che questi residenti lamentano; un altro intervento a cui non si è ancora dato luogo è una passeggiata pedonale. «Passeggiata che – spiegano i due residenti che hanno contattato Collenews – avrebbe dovuto esser realizzata dietro le nostre palazzine (vedi foto a lato, ndr) e che sarebbe dovuta servire come area di delimitazione fra le nostre proprietà private ed il cantiere». Nel racconto dei due, quest’area pedonale avrebbe dovuto esser delimitata, ambo i lati, da piante ad alto fusto e anche da una ringhiera. «Peraltro – proseguono – avrebbe dovuto esser realizzata anche una sorta di area parco giochi, vicino a quello che dovrebbe essere l’accesso all’area del Ghiaccione da Via Roma, mediante la rotatoria già esistente».  Altro elemento problematico.

 

 

 

 La rotatoria I residenti, come accennato, lamentano anche il fatto che l’accesso alla rotatoria di Via Roma sia bloccato, precludendo così il quartiere dell’allaccio alla principale arteria di viabilità della frazione. «Sarebbe sufficiente – lamentano – provvedere ad asfaltare quel breve tratto di strada dissestata (vedi foto) e poi si potrebbe aprire anche questo tratto». Attualmente, infatti, le vie d’accesso sono solamente Via Leopardi o Via del Valico a Pisa. «Ma – spiegano – anche senza provvedere ad asfaltare, ci accontenteremmo che ci consentissero l’accesso, anche se per alcuni metri la strada è dissestata».

 

 

Il quadrato di cemento sul marciapiede «Nel bel mezzo del marciapiede, poi, quello vicino a quello che dovrebbe essere l’accesso alla rotatoria – ci mostrano – c’è un quadrato di cemento. E se un bambino o qualunque altra persona ci si fa male?! Di chi la responsabilità? Quel marciapiede infatti è liberamente percorribile, non è area di cantiere, non c’è una segnaletica di pericolo che metta in guardia relativamente alla presenza di questo blocco nel bel mezzo del marciapiede». Tanti, dunque, i problemi lamentati da questi cittadini, che aggiungono: «Noi vorremmo che le risorse delle fidejussioni venissero impiegate per le opere di urbanizzazione e di messa in sicurezza dell’intera area e non stornate su altri capitoli di spesa».

 

Una veduta generale del quartiere

La lettera del Sindaco e la conversazione Facebook con il Comune Uno dei due ci racconta anche dei contatti con il Comune. «L’ultima volta che si sono fatti vivi tramite messaggio su Facebook è il 25 febbraio poiché avevo postato, sul profilo Facebook del Comune, appunto, una foto della zona con la scritta: “Non è Kabul, ma Collesalvetti”. Mi risposero che avevano ricevuto la mia segnalazione. Da allora mi sono fatto vivo ogni 3/4 giorni, ma…». L’altro, dal canto suo, ci mostra una lettera del Sindaco datata 16 dicembre, nella quale il primo cittadino, appunto, dà conto del fatto che «nella scorsa Giunta del 26/11 abbiamo approvato il progetto preliminare, producendo un passo fondamentale verso l’obiettivo in oggetto». Sempre nella stessa lettera si legge poi che «è dunque traguardabile un avvio dei lavori entro il primo semestre del 2014».

 

«Se si vuol rendere appetibile Collesalvetti, se si vuol far sì che la gente venga ad abitarci – è la loro conclusione – come si può lasciare questa incuria?!».

 

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